Roma, 15 nov – A tre mesi dal crollo del ponte Morandi, è finalmente legge il decreto su Genova e altre emergenze. Il testo è stato approvato in via definitiva dal Senato con 167 voti favorevoli, 49 contrari e 53 astenuti. Il provvedimento era passato alla Camera il primo novembre, dopo una seduta notturna.
Dopo il voto, il ministro dei Trasporti e Infrastrutture Danilo Toninelli, presente in Aula, ha alzato il pugno in segno di vittoria, scatenando la protesta delle opposizioni. E’ bagarre, tanto che la presidente del Senato Elisabetta Casellati è costretta a sospendere la seduta.
Poi la seduta riprende, e la Casellati rimprovera i senatori del Pd che protestano tenendo in alto il fascicolo del provvedimento e Toninelli per “atteggiamenti poco commendevoli”. La capogruppo di Forza Italia Anna Maria Bernini invita il ministro a “non presentarsi più” in Aula. Mentre il capogruppo dem Andrea Marcucci prima rimprovera Casellati di non “aver mai ripreso Toninelli”, che durante le dichiarazioni di voto si distrae al cellulare e mastica la gomma, e poi le chiede di “chiudere con dignità la seduta di oggi, con un minuto di silenzio per il morti di Genova”. Richiesta che viene accolta dalla Casellati.
Il capogruppo M5S Stefano Patuanelli, giustifica invece l’atteggiamento del ministro: “pPenso che un piccolo gesto di giubilo dopo l’approvazione di un decreto cosi importante restituisca sì dignità a Genova. Toninelli non ha fatto gesti volgari né inopportuni”.
Il ministro dei Trasporti prende poi la parola, tra le continue proteste delle opposizioni: “Grazie all’approvazione di questo decreto, domani 266 famiglie avranno una casa. Ho gioito per i genovesi“. Così giustifica il suo gesto.
Quanto ai dissidenti del M5S, il senatore Gregorio De Falco non è in Aula durante la votazione. Intercettato nei corridoi, ha mostrato sorpresa alla notizia dell’avvenuta votazione: “Hanno votato? Ma la seduta non era sospesa?“, ha detto correndo verso l’Aula.
Matteo Renzi, nell’annunciare il voto contrario del Pd, sottolinea: “Votiamo contro perchè avete gettato fango sulle opposizioni. Se non fosse una tragedia, tutti qui ci metteremo a ridere: Danilo Toninelli ha detto no a un progetto di Renzo Piano. Fincantieri fa le navi non i ponti, le navi!”.
Forza Italia si astiene, come alla Camera, “per amore della città”.
Oltre a Lega e Movimento 5 Stelle, hanno sostenuto il testo anche Fratelli d’Italia e Autonomie.
Adolfo Spezzaferro
Genova, il decreto è legge. Polemica per il pugno chiuso di Toninelli
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[…] Forza Italia si astiene, come alla Camera, “per amore della città”. Oltre a Lega e Movimento 5 Stelle, hanno sostenuto il testo anche Fratelli d’Italia e Autonomie. Fonte: IL PRIMATO NAZIONALE […]
[…] Forza Italia si astiene, come alla Camera, “per amore della città”. Oltre a Lega e Movimento 5 Stelle, hanno sostenuto il testo anche Fratelli d’Italia e Autonomie. Fonte: IL PRIMATO NAZIONALE […]