Reggio Emilia, 2 ago – Finalmente l’ex giudice Francesco Morcavallo ha trovato orecchie disposte ad ascoltarlo. Orecchie che vogliono conoscere ogni particolare ancora celato riguardando lo scandalo degli affidi illeciti della Val d’Enza. Sì perché Morcavallo è stato testimone diretto dell’orrore operato dagli orchi dei servizi sociali di Bibbiano, denunciando con altri due colleghi le irregolarità e gli abusi del sistema di affidi, e scontrandosi contro il muro di gomma delle omertà e delle omissioni, giocandosi anche la carriera di magistrato.
Denunce inascoltate
Ora che il vaso di Pandora è stato scoperchiato e tutti si interessano al caso Bibbiano, l’ex giudice ha gioco facile: ma non è sempre stata così. In un’intervista apparsa ieri sul Giornale.it aggiunge nuovi tasselli a quell’inferno. Innanzitutto parlando delle anomalie di tipo amministrativo. “Abbiamo fatto degli esposti su anomalie enormi”, spiega. “Sparivano fascicoli. Noi decidevamo di riassegnare i bambini alle famiglie naturali ma, le nostre decisioni venivano revocate da altri giudici. Noi mandavamo i bambini a casa e, dopo poco, venivano riportati via”. Nessuno operava controlli sull’attendibilità delle segnalazioni dei servizi sociali. “Non c’era e non c’è una verifica. Il giudice deve verificare due cose, che la relazione contenga dei fatti che giustifichino le valutazioni e che quei fatti siano veri. Il giudice deve accertare i fatti per capire se deve provvedere e come farlo.” E Morcavallo, segnalando queste irregolarità, si è tirato la zappa sui piedi. “Ci sono stati dei veri e propri provvedimenti nei miei confronti poi, successivamente, annullati dalla Cassazione”. Fino alla decisione di lasciare il tribunale dei minori. “Non ce la facevo più. É doloroso trovarsi ad operare consapevole di essere al centro di un sistema del genere, senza riuscire a fare niente. É disumano. Ho dovuto dimettermi.”
Chi controlla i controllori
Una cosa è certa, l’ex giudice prima di arrendersi le aveva provate tutte. “Io e altri due colleghi abbiamo denunciato tutto al Csm, alla Procura Generale, alla Corte di Cassazione, a tutte le autorità di garanzia. Ma nulla. Nessuno si è mosso. Per fortuna ci ha pensato la procura di Reggio Emilia”. Ma per Morcavallo il sistema è una cane che si morde la coda: “Il problema è che in queste istituzioni operano gli stessi referenti politici dei gestori di questo sistema assurdo”. Un’accusa alle istituzioni quindi, che invece di vigilare, si giravano dall’altra parte, o peggio coprivano. “Ha sentito un magistrato, un presidente di un tribunale, un componente del Csm, chiedere scusa? Non dico dimettersi. Solo chiedere scusa. Non è stato fatto. Qualcuno è arrivato persino a dire ‘io sono la vittima’, che credo sia anche offensivo per le vere vittime di questo sistema”.
Lo strapotere dei servizi sociali
L’ex magistrato punta il dito contro l’enorme potere che i giudici assegnavano ai servizi sociali, libero di fare il bello e il cattivo tempo sulla pelle di minori e famiglie naturali: “Facevano subito un provvedimento urgente che, come minimo, era di affido del bambino ai servizi sociali. Questo è come dire ai servizi sociali da questo momento tu, fai quello che vuoi. Sottoporre il bambino a terapie, fagli fare dei percorsi in cliniche diagnostiche, terapie psicofarmacologiche, molto spesso addirittura lo allontanavano e disponevano che venisse portato in una casa-famiglia”. Morcavallo è di un’altra scuola: a Panorama spiegò che “che l’interesse del minore debba prevalere, e che il suo restare in famiglia, là dov’è possibile, coincida con questo interesse. È la linea meno invasiva, la stessa seguita dalla Corte costituzionale e dalla Corte europea dei diritti dell’uomo”.
L’eterno ritorno alla casa famiglia
Da lì partiva l’iter di controlli, sedute di psicoterapia, visite, relazioni (spesso inventate, come abbiamo visto), processi penali, che nonostante finissero con l’assoluzione dei genitori naturali, non garantivano il ritorno a casa dei bambini sottratti alla famiglia naturale. “Innanzitutto, la verifica del tribunale dei minori è autonoma da quella del tribunale penale ed è molto più lenta. Ma il punto è che subentrano degli altri fattori di valutazione che non dovrebbero subentrare.” L’iter, cioè, ripartiva dall’inizio, con verifiche e relazioni. Quasi tutte falsificate. “Il punto è che le relazioni vengono fatte dalle associazioni che seguono il bambino preso in causa, dalla casa-famiglia in cui vive… dagli stessi che hanno tutto l’interesse che la situazione rimanga invariata, che non vogliono che il bambino torni a casa. I soggetti sono gli stessi che sperano che gli affidamenti siano tanti e lunghi”. Quindi i servizi sociali hanno pieno potere e sono liberi di amministrarlo nel peggiore dei modi: “Il potere glielo danno i giudici – spiega – L’assistente sociale di per sé non ha uno strumento per fare questo certo tipo di cose. O, comunque, non ha uno strumento per farle in modo durevole. L’unica cosa che consente la legge, oggi, all’assistente sociale è la possibilità, in caso di emergenza, di prendere un bambino e allontanarlo dalla famiglia ma per il periodo dell’urgenza. Vale a dire massimo pochi giorni. Periodo che, per essere prolungato necessita di una decisione di un giudice. I terapeuti, gli psicologi, non hanno assolutamente gli strumenti giuridici per costringere la famiglia a soggiacere a quel trattamento”.
La buona fede non è un’attenuante
Senza contare che i cosiddetti “giudici onorari” di cui doveva essere composta parte del collegio giudicante erano spesso in conflitto di interesse: erano “psicologi, sociologi, medici, assistenti sociali. Che spesso hanno fondato istituti. E a volte addirittura le stesse case d’affido che prendono in carico i bambini sottratti alle famiglie, e proprio per un’ordinanza cui hanno partecipato”…Ma i giudici sapevano o semplicemente non si erano accorti di cosa stesse succedendo? “In ogni caso è comunque grave”. La buona fede nn è un alibi quando sarebbe doveroso essere vigili. “Mi domando solo se sia possibile che dormissero se sono dieci anni che gli viene detto che non devono fare in questo modo, che non devono prendere per buona la relazione, ma devono verificare i fatti”.
Cristina Gauri
4 comments
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[…] Rif:https://www.ilprimatonazionale.it//cronaca/giudici-orchi-bibbiano-rivelazioni-choc-ex-magistrato-1263… […]
Gli orchi sono solo un capro espiatorio per l’opinione pubblica.
L’ha detto chiaramente l’avvocato Morcavallo in un’altra intervista di cui trovate il link nel mio ultimo articolo https://massimosconvolto.wordpress.com/2019/07/28/inesistente/
E infatti gli assistenti sociali che operano sul territorio vengono cambiati come fazzoletti di carta finché non si trova quello che esegue gli ordini senza fiatare.
I giudici che dovrebbero indagare sui giudici in 10 mesi non hanno emesso neanche 1 delega d’indagine ma hanno richiesto l’archiviazione.
Se si scoprisse veramente il vaso salterebbe altro che gli assistenti sociali.
Ci sono violazioni costituzionali e i giudici fanno copia incolla delle relazioni degli assistenti sociali, magari fatte a richiesta, per scaricarsi delle responsabilità poi quando gli assistenti sociali e gli psicologi che operano con i minori dicono fermate tutto, il provvedimento di affido è un male anziché un bene per il minore i giudici fanno finta di niente.
Avranno già ricevuto la caparra dai futuri affidatari?
Anch’io so le cose dall’interno e non sono paranoico tanto che il Prof. Meluzzi lo ha messo nero su bianco.
Vedo solo la realtà che emerge dalle carte e che si finge di non vedere perché salterebbero teste grosse.
Se il Nostro silente Presidente Mattarella che ex art. 87 Cost. ha il potere per provvedere e volesse rappresentare gli Italiani anziché continuare a fare il promoter della #CIA https://www.youtube.com/watch?v=SSwWN6qbXWQ https://www.telegraph.co.uk/business/2016/04/27/the-european-union-always-was-a-cia-project-as-brexiteers-discov/ come invece continua a fare https://www.lapresse.it/politica/mattarella_richiama_le_forze_politiche_serve_collaborazione_non_conflittualita_-1669928/video/2019-07-25/ girandosi dall’altra parte di fronte alle sofferenze di famiglie e bambini…
Ma purtroppo dicendo la verità hanno fatto in modo di togliermi la voce perché le pecore vanno solo su facebook e twitter e da twitter mi hanno bannato a vita nel settembre 2015, se voleste portarci voi la mia voce.
Grazie a prescindere.
Prof. Sconvolto (Nomina non omina sunt)
I frocioni hanno rotto il cazzo!! i froci puzzano fanno schifo e sono dei maiali depravati e anche molti assassini tra di loro perche il cervello non gli fucnziona vedete gli ultimi fatti di cronaca marco prato foffo e varani il povero ragazzo assassinato da questi due frocioni di merda.