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La Russa scatenato: “Un figlio gay? Mi dispiacerebbe. Le donne di destra? Calato livello estetico”

by Cristina Gauri
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la russa

Roma, 21 feb — Un Ignazio La Russa senza freni quello apparso ieri alla prima puntata di Le Belve, il programma su Rai2 condotto da Francesca Fagnani. Il presidente del Senato ha parlato a ruota libera e senza peli sulla lingua si omosessualità, bellezza femminile, busti del Duce e quote rosa suscitando un vespaio di di commenti social.

La Russa e i figli gay

La domanda al politico di destra riguardo un’ipotetica omosessualità dei figli è ormai di rito. Non può dirsi una vera intervista se non si cerca in qualche modo di mettere in difficoltà sulla sfera privata il proprio ospite di centrodestra. Ma La Russa non si scompone e dichiara apertamente che «se mio figlio mi dicesse di essere gay», accetterebbe «con dispiacere la notizia. Perché credo che una persona come me, eterosessuale, voglia che il figlio gli assomigli. Ma se non succede, pazienza». Un figlio omosessuale, prosegue, «sarebbe un figlio che non mi assomiglierebbe. Sarebbe come se fosse milanista, è un paragone preciso quello che faccio», chiosa sulla questione il presidente del Senato, essendo un noto tifoso interista.

Il busto del Duce

Inevitabile anche la domanda sul famoso busto di Sua Eccellenza, appartenuto al padre di La Russa ed ereditato dal presidente del Senato, il quale non si fece alcun problema di mostrarlo alle telecamere, provocando emboli e gastriti a tappeto presso i salotti sinistrorsi. «Lo vuole mia sorella, perché si è rotta le scatole. Mi ha detto che papà l’ha lasciato a noi, e non a me. Non ce l’ho più». Ma ammette: «Mi rimprovero di averlo mostrato», perché sul fascismo, spiega, «il mondo non separa le cose importanti dal contesto in cui si dicono le cose, quindi ci devo stare attento». E chiosa: «Sarebbe bello fare battute, odio questo politically correct».

E a proposito di politicamente corretto, non risparmia nemmeno una bacchettata alle quote rosa con cui «non si ottiene la parità politica» e una frecciata alle colleghe del centrodestra che, a sua detta, non sono più avvenenti come una volta: «Il livello estetico delle donne nel centrodestra è diminuito, è aumentata la qualità, a sinistra non guardo…», precisando però che «Io amo il genere femminile».

Cristina Gauri

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