New Delhi, 16 dic – Nuovo schiaffo dell’India all’Italia. La Corte suprema del subcontinente ha infatti respinto le istanze di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, i due marò italiani.
Le istanze di Girone e Latorre chiedevano l’attenuazione delle condizioni della loro libertà provvisoria. Latorre chiedeva una estensione di quattro mesi della sua permanenza in Italia per terminare il percorso terapeutico. Girone invece chiedeva di poter rientrare per tre mesi per trascorrere un periodo, fra cui le festività natalizie, con la famiglia.
Il presidente della Corte H.L. Dattu ha sostenuto che la richiesta non poteva essere accettata perché l’inchiesta della morte dei due pescatori “non è finita” e “i capi di accusa non sono stati ancora presentati”. “Anche le vittime – ha concluso – hanno i loro diritti”. La Corte suprema ha stabilito che si deve ora procedere con il processo ad oltre 33 mesi dall’evento, quando il 15 febbraio 2012 i due marò vennero accusati di aver ucciso due pescatori indiani scambiati per pirati.