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Ong versus Meloni, nuovo capitolo: “Il governo ci ostacola”

by Alberto Celletti
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sea watch 3, porti aperti

Roma, 2 sett- Ong contro Giorgia Meloni, un paradosso che prosegue imperterrito. Paradosso perché, per quanto il governo di centrodestra abbia confusamente cercato finora di “girare intorno” al problema dell’immigrazione di massa, nei fatti ha generato poco. Qualche accordo positivo ma isolato (come quello con l’Albania) tanta immigrazione legalizzata (decreto flussi) e codici di condotta per le stesse Ong che restano comunque azioni molto tenui che non influiscono granché sul loro operato nel Mediterraneo. Eppure le organizzazioni sedicenti umanitarie tuonano contro il cattivisissimo esecutivo a guida FdI, colpevole, a loro giudizio, di ostacolare con metodi presuntivamente inaccettabili il sempre sedicente “salvataggio dei migranti” nel “Mare Nostrum”.

Ong contro Meloni, ma il motivo è sconosciuto

Per le ragioni sovraesposte, il motivo di tante “proteste” delle Ong contro Meloni resta sconosciuto, quanto meno da un punto di vista razionale. In ogni caso, a questo giro, l’organizzazione di turno si basa sul diritto di disporre a piacimento dei porti italiani. Un diritto, ovviamente, inesistente, come sottolinea correttamente il Giornale

Infatti, una delle pochissime cose realizzate dal ministro degli Interni Matteo Piantedosi sul tema è che il governo italiano, vero titolare di questo diritto, possa imporre alle Ong dove sbarcare. E la mossa, per quanto debolissima, è stato un mezzo “sistemino” per provare (vanamente) a ostacolare i presunti santi del mare. Via di porti in Toscana, in Liguria, nelle Marche, insomma, invece che Sicilia, Sardegna e Calabria. E alle Ong tutto questo non piace. La comodità anzitutto. Non solo trasportare orde di disperati in Italia, ma anche con il miglior comfort possibile. È Sea Watch a sbattere i piedini in questo caso, lamentosa di dover sbarcare a Civitavecchia invece che nella solita Lampedusa.

Salvataggi, magistratura e sinistra

I salvataggi sono da sempre specchio di una propaganda immigrazionista che prosegue impertettita ogni anno, con picchi naturalissimi durante i mesi estivi, quando i viaggi sono “più comodi”. Lo sanno bene le Ong, e anche per questo “tuonano” contro il “governo de destra” di turno. La sponda ideale resta sempre la sinistra…in ogni caso questa ossessione contro un esecutivo che sull’argomento è stato così debole non si spiega in modi molto diversi…

Alberto Celletti

 

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