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Ritrovato lo Scudo di Garibaldi. Rubato 20 anni fa, era a casa di un architetto romano

by Ludovica Colli
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scudo garibaldi

Roma, 20 dic – Un pezzo di Storia d’Italia di inestimabile valore è stato ritrovato a Roma. I Carabinieri infatti hanno recuperato lo Scudo di Garibaldi, dono del popolo siciliano all’eroe del Risorgimento in segno di affetto e riconoscenza, dopo lo sbarco dei Mille a Marsala. Lo scudo fu donato a sua volta da Garibaldi alla città di Roma, che lo custodì nel Museo Capitolino, per poi essere trasferito nel Museo nazionale del Risorgimento nel Palazzo del Vittoriano, come documentato in vari cataloghi di esposizioni dell’opera, per ultimo nel 1982, in occasione del centenario della scomparsa dell’Eroe dei Due Mondi. Resta da capire come lo scudo possa essere sparito dal Museo nazionale del Risorgimento, per essere poi localizzato nell’abitazione di un architetto romano. Per ora, stando alle indagini, coordinate dalla Procura di Roma e condotte dai Carabinieri del Reparto operativo del Comando per la Tutela del patrimonio culturale (Tpc) e della Stazione di Roma-Gianicolense, da cui è partito l’input investigativo, sembrerebbe che il trafugamento sia avvenuto nei primi anni del 2000.

Uno scudo unico nel suo genere

Lo scudo è un’opera unica nel suo genere: una scultura bronzea policroma di forma circolare, del diametro di 118 cm e del peso di circa 50 chilogrammi, realizzata da Antonio Ximenes, padre del più noto scultore Ettore Ximenes. Nel centro dello scudo, al posto dell’antico brocchetto che serviva per colpire il nemico, sporge una conchiglia (per l’appunto Caprera) sormontata dalla testa di Giuseppe Garibaldi. Fa da cornice una corona di quercia cinta da un nastro: sulle foglie sono incise le principali battaglie combattute da Garibaldi, da Montevideo a Digione. Lo scudo è diviso in otto raggi, in ognuno dei quali sono incisi gruppi allegorici che riportano gli stemmi delle principali città italiane, oltre ad icone simboliche che rappresentano la Carità, la Giustizia, la Gloria e la Scienza strategica. L’intero scudo è cinto da una corona d’alloro dove sono incisi i nomi di tutti i “Mille di Marsala”.

Ludovica Colli

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2 comments

Attila 20 Dicembre 2019 - 12:13

Prendere architetto,un pezzo di spago fare un nodo sulle palle di architetto…mistero risolto

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