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Sanità, è allarme rosso per le infezioni ospedaliere: 49 mila morti in un anno

by Ludovica Colli
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Roma, 15 mag – Le infezioni ospedaliere in Italia segnano un allarmante aumento. Se nel 2003 si contavano 18.668 decessi, nel 2016 il dato è schizzato a 49.301, pari al 30% delle morti per sepsi nell’intera Unione europea. E’ quanto emerge dal rapporto Osservasalute, presentato oggi al Gemelli a Roma. “Abbiamo osservato il fenomeno per anni – spiega il direttore dell’Osservatorio nazionale sulla Salute, Walter Ricciardi – e oggi possiamo dirlo: quella delle sepsi in ospedale è una vera emergenza, c’è una strage in corso, con numeri più che raddoppiato in pochi anni. Eppure il fenomeno è sottovalutato, si è diffusa l’idea che si tratti di un fatto ineluttabile, e non si interviene come si dovrebbe, per esempio applicando il piano nazionale contro l’antibioticoresistenza che è rimasto lettera morta”.

I dati di Osservasalute

I dati Osservasalute mostrano come le infezioni ospedaliere colpiscano maggiormente gli over 75, con 36.824 decessi solo nel 2016. A livello regionale, poi, la crescita della mortalità sepsi-correlata nella classe di età “75 anni e oltre” è un fenomeno generalizzato a tutte le aree del Paese. E dal 2016 la situazione non è migliorata. “Occorre intervenire per contrastare efficacemente un problema davvero insidioso, che ormai è diventato un’emergenza nazionale“, conclude Ricciardi.

“Italia sempre più vecchia e malata”

L’Italia è sempre più vecchia (nel 2017, gli ultra 65 enni erano oltre 13,5 milioni, il 22,3% della popolazione totale) e gravata da malattie croniche la cui gestione incide per circa l’80% dei costi sanitari. Oggi nel nostro Paese si stima che si spendono circa “66,7 miliardi di euro per la cronicità; stando alle proiezioni effettuate sulla base degli scenari demografici futuri e ipotizzando una prevalenza stabile nelle diverse classi di età, nel 2028 spenderemo 70,7 miliardi di euro. In generale, le proiezioni della Ragioneria Generale dello Stato prevedono che il rapporto tra spesa sanitaria pubblica e il prodotto interno lordo dovrebbe crescere dal 6,6% del 2017 al 6,8% nel 2030, fino ad arrivare al 7,3% del 2040”. Insomma, dovremmo passare dagli attuali 114 miliardi a 139 miliardi nel 2030 e 168 miliardi nel 2040. Cifre davvero impressionanti.

Ludovica Colli

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ugo 15 Maggio 2019 - 4:11

Sento una gran puzza di “voglia d’eutanasia”, cari miei. Ovviamente, inutile dirlo, verrà spacciata come “gesto d’alta umanità”, atto di buon cuore.

P.S. Sono da sempre favorevole all’eutanasia, quando si tratti DAVVERO di un atto di buon cuore. Gli echi che mi arrivano, però, mi parlano di un’implementazione diversa, di operazione di pura macelleria di stampo zootecnico: “la mandria non rende più come dovrebbe, occorre abbattere i capi più vecchi e, siccome le vacche non figliano come dovrebbero, importarne di giovani da qualche mandria forestiera che alzi il livello di produttività proteinica”. Anche se la propaganda riveste e ancor più rivestirà l’operazione come “atto d’umanità”, schifo fa e schifo continua a fare. Solo, di nascosto.

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