Scuolabus si ribalta, feriti 7 bambini: arrestato l’autista romeno fuggito dopo l’incidente

Padova, 17 mag – Attimi di terrore puro per i bambini (e i relativi genitori) che stavano viaggiando su di uno scuolabus nel territorio del comune di Arquà Petrarca in provincia di Padova. Dopo aver sbandato, il mezzo si è ribaltato causando così il ferimento di 7 dei 15 giovanissimi passeggeri. Alla guida del mezzo c’era un uomo, un romeno di 51 anni, che dopo l’incidente è uscito dal mezzo e si è allontanato dal luogo del sinistro, cercando di fare perdere le sue tracce. E’ stato rintracciato alcune ore dopo dai carabinieri di Este, e ora si attendono gli ordini del magistrato sull’emissione di eventuali provvedimenti a suo carico. Nessuno dei piccoli feriti sarebbe in condizioni gravi: si tratterebbe di escoriazioni, contusioni e tanta, tanta paura. Vigili del fuoco, carabinieri e polizia stradale si sono prontamente recati sul posto per prestare i primi soccorsi. La Direzione Interregionale Vigili del Fuoco del Veneto e Trentino Alto Adige ha comunicato via Twitter: “Arqua Petrarca(PD), scuolabus con oltre 15 studenti/scolari si rovescia lungo la SP 21: in 7 con ferite non gravi portati in pronto soccorso”.

Giro di vite

Nel frattempo tutti si stanno chiedendo che razza di persona potrebbe mai scappare lasciando 15 bambini, di cui la metà feriti, in uno scuolabus rovesciato sul ciglio di una strada. Il Codacons ha chiesto quindi “un giro di vite su tutti i conducenti di bus e pullman adibiti al trasporto di terzi. È necessario introdurre controlli stringenti per verificare che tutti i conducenti di bus e pullman siano in possesso dei requisiti previsti dalla legge, anche per evitare situazioni di potenziale pericolo per studenti e passeggeri. Chiediamo inoltre di accertare quante e quali verifiche siano state svolte dall’azienda che gestiva il servizio di scuolabus sull’uomo autista del mezzo prima di affidare a costui un incarico così delicato, e se siano stati vagliati i precedenti dell’uomo e le sue condizioni psichiche”.

Cristina Gauri