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Il calciatore Achraf Hakimi fischiato a Tel Aviv: aveva twittato “Palestina libera”





Tel Aviv, 1 ago — Il calciatore del Psg Achraf Hakimi nella bufera per un tweet a supporto della Palestina. L’ex nerazzurro, che con il Paris Saint-Germain ha vinto la Supercoppa di Francia affrontando il Nizza a Tel Aviv, è stato letteralmente sommerso dai fischi da parte dei tifosi presenti per tutta la durata dell’incontro. Il calciatore nel maggio dello scorso anno si era infatti esposto pubblicamente sostenendo la causa palestinese e twittando l’hashtag #FreePalestine. Appoggio che, come facilmente prevedibile, non è stato accolto benevolmente dai tifosi israeliani i quali in massa hanno reagito fischiando a ogni possesso di palla dell’esterno destro di origini marocchine.

Achraf Hakimi sommerso dai fischi degli israeliani

Nel maggio 2021 Achraf Hakimi non era stato il solo a rendere noto il proprio supporto alla causa palestinese. Dopo il tweet dell’ex nerazzurro, aveva infatti fatto scalpore la presa di posizione di Riyad Mahrez, attaccante del Manchester City e capitano della nazionale algerina che nel corso della finale di Premier League aveva salutato i tifosi sventolando la bandiera palestinese. I due calciatori si erano apertamente schierati contro l’escalation di violenza a Gerusalemme Est dove alcuni gruppi israeliani avevano iniziato ad aggredire i manifestanti palestinesi. Le tensioni a Gerusalemme avevano raggiunto il loro culmine quando la settimana prima le autorità locali avevano sfrattato una decina di famiglie palestinesi dalle loro case. 

Scontri sanguinosi

Nel giorno successivo, le forze dell’ordine israeliane si erano rese protagoniste di diverse aggressioni contro i palestinesi che festeggiavano l’ultimo giorno del Ramadan. L’episodio più sanguinoso era stato quello dell’attacco alla moschea di Al-Aqsa, dove la polizia israeliana aveva fatto irruzione lanciando granate contro le persone inermi presenti all’interno della struttura. Un bagno di sangue che aveva visto il ferimento anche grave di diverse centinaia di palestinesi. Da qui la presa di posizione di Achraf Hakimi. 

Cristina Gauri

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Classe 1977, nata nella città dei Mille e cresciuta ai piedi della Val Brembana, dell’identità orobica ha preso il meglio e il peggio. Ex musicista elettronica, ha passato metà della sua vita a fare cazzate negli ambienti malsani delle sottoculture, vera scuola di vita da cui è uscita con la consapevolezza che guarire dall’egemonia culturale della sinistra, soprattutto in ambito giovanile, è un dovere morale, e non cessa mai di ricordarlo quando scrive. Ha fatto uscire due dischi cacofonici e prima di diventare giornalista pubblicista è stata social media manager in tempi assai «pionieri» per un noto quotidiano sabaudo. Scrive di tutto quello che la fa arrabbiare, compresi i tic e le idiozie della sua stessa area politica.

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