
Eppure il M5S non è nuovo a episodi del genere. Ci furono disaccordi tra Grillo e gli eletti per la presentazione del ddl relativo ai diritti sugli omosessuali e sull’omofobia e per la mozione sugli F-35. Ma questa volta il tema era troppo caldo e Grillo, che sa che abolire il reato di clandestinità significherebbe dare la mazzata definitiva all’Italia, ha preso duramente posizione. “Se durante le elezioni politiche avessimo proposto l’abolizione del reato di clandestinità […]il M5S avrebbe ottenuto percentuali da prefisso telefonico”- ha dichiarato per rincarare la dose. La politica 2.0, fatta da parlamentari e senatori eletti grazie ai “mi piace” ottenuti su Facebook, senza un collante forte, doveva essere l’alternativa rivoluzionaria e aveva promesso di aprire il Parlamento “come una scatoletta di tonno”. Ha aperto, per adesso, solo le frontiere della nazione.
Roberto Guiscardo