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L’Europa finanziaria? La bocciava già il fascista Solaro (in nome di un’altra Europa)

by Ettore Maltempo
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SolaroRoma, 16 mag – Far parlare la voce, anzi la penna di chi, già settant’anni fa, denunciava le storture del capitalismo e che gli opponeva come unica alternativa credibile il pensiero mussoliniano, la vera via italiana al socialismo. Come l’ultimo federale di Torino, Giuseppe Solaro, il cui pensiero rivive nel volume Fascismo o plutocrazia in uscita in questi giorni per Eclettica Edizioni e curato da Fabrizio Vincenti, autore nel 2014 della biografia di quello che fu il più giovane federale della Rsi nonché appassionato di economica e geopolitica.  Contro il capitalismo, contro il liberismo, contro il potere di Wall Street e della City londinese. Contro chi affama il popolo italiano, anzi i popoli di tutto il mondo. Contro quelli che lui stesso definiva “ruminanti della ricchezza”. Con la convinzione che l’ultima strada per un mondo più giusto fosse quella del Fascismo mussoliniano e in particolare degli esperimenti sociali realizzati o promessi durante il periodo della Rsi. E non certo il Comunismo, una sorta di capitalismo di Stato nella sostanza ancor più brutale. Fascismo come unica, vera alternativa al capitalismo.

In Fascismo o plutocrazia l’ultimo federale fascista di Torino barbaramente ucciso nella mattanza a fine guerra, attraverso una serie di articoli pubblicati su riviste e giornali tra cui La Stampa tra il 1939 e il 1945, affronta il tema ancora attuale dei guasti apportati dal sistema capitalistico e delle alternative per arrivare a una vera giustizia sociale. Scritti duri, diretti contro una deriva dell’economia che già negli anni ’40 appariva chiara a chi era in grado di vedere lontano. Una deriva in cui l’uomo è ormai schiavo di un sistema impersonale destinato a affamare milioni e milioni di persone, nonostante la terra offra risorse sufficienti per tutti. Solaro tratteggia l’immagine di un capitalismo ormai trionfante che nel sistema liberale e democratico trova il suo terreno più fertile e che solo la rivoluzione fascista può fermare. A distanza di settant’anni, la testimonianza di un giovane fascista dal cuore rosso che ha creduto sino in fondo a Mussolini e alla sua volontà di forzare i cancelli di un sistema, quello del dominio del capitale sul lavoro e sull’uomo, conserva una stringente attualità, a volte impressionante.

I suoi scritti, oltre una quarantina, riprendono anche il tema di un’unione europea, concepita in ben altro modo rispetto alla struttura tecnocratica e fredda che i popoli del ‘vecchio continente’ stanno vivendo sulla propria pelle. “Nell’Europa fascista – scriveva Solaro nel 1941 – il capitalismo finanziario, cioè il dominio impersonale e scientificamente inumano dell’economia, deve essere abbattuto. Diciamo violentemente, perché certe cattive erbe, se non vengono estirpate con prontezza alla radice, continuano ad allignare e a riprendersi qua e là”. Solaro, con decine di scritti, rilancia con forza l’idea di un’alternativa alla plutocrazia che sta uccidendo i popoli. E che proprio dal secondo conflitto è uscita vincitrice.

Ettore Maltempo

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