Milano, 1 ott – A volte la giustizia torna indietro come un boomerang e lo ha imparato a sue spese una donna albanese di ventinove anni. E’ stata proprio lei, infatti, nella notte tra lunedì e martedì, a chiamare i carabinieri nel corso di una litigata molto accesa col suo fidanzato. E questa scelta si è rivelata poco oculata.
Una lite accesa
Erano le 3.45 del mattino quando la giovane albanese ha chiamato il 112 e ha chiesto aiuto ai Carabinieri; stava litigando in maniera molto accesa col compagno e convivente, di ventotto anni e anche lui di nazionalità albanese. Le forze dell’ordine, prontamente, sono intervenute presso l’appartamento della coppia albanese in via Felice Cassati. Ma quando hanno varcato la soglia di casa è ben altro quello di cui si sono dovuti preoccupare.
Una scena fantozziana
Prima di tutto, la scena che si sono trovati davanti è, di per sé, fantozziana: i carabinieri hanno trovato il ventottenne albanese nascosto nell’armadio della camera da letto. Non solo: il ragazzo ha repentinamente cercato di sfuggire agli Carabinieri aggredendoli. Mal gliene incolse, perché così facendo gli uomini dell’Arma sono riusciti a bloccarlo ancor più facilmente. Subito dopo è stato chiaro il motivo dietro questa reazione così sopra le righe. Nell’armadio in cui era nascosto c’erano un chilo di marijuana e quattro bilancini. Scattate dunque le manette per il giovane, che oltre a detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti è stato arrestato anche per resistenza a pubblico ufficiale.
E lei non se l’è vista meglio
Non poteva immaginare la compagna che la scelta di chiamare le forze dell’ordine per un banale litigio l’avrebbe messa in una condizione ancor peggiore: sulla testa della ventinovenne albanese, infatti, gravava un ordine di espulsione eseguito il 23 marzo scorso. Dunque l’albanese era rientrata in Italia da clandestina e così facendo ha violato le norme sull’immigrazione. Risultato? Arrestata pure lei.
Ilaria Paoletti