Roma, 17 ott – I “centrosocialari” non potevano non protestare per i “fascistissimi” neo presidenti delle Camere appena eletti la scorsa settimana. Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana erano stati già mira delle parole “indignate” dell’ormai quasi ex segretarissimo del Pd Enrico Letta, che dall’estero ne aveva dette di ogni, spaventato dal presunto pericolo “incendiario” delle due nomine (il tutto mentre a diffondere messaggi minacciosi ci pensavano ben altri soggetti).
Centri sociali, a Napoli il flash mob contro i presidenti delle Camere
Tra l’ennesimo inneggiare “resistenza” a caso e lanciare allarmi a difesa della democrazia a destra e a manca, i centrosocialari protestano a Napoli contro i presidenti delle Camere, come riporta l’Ansa. Ma stavolta c’è una differenza rispetto alle “modalità tradizionali” per così dire, dei gruppi in questione. L’Ex Opg Je So’ Pazzo grida la sua terribile indignazione contro fascisti, ultracattolici e chi più ne ha più ne metta occupando la piazza in modo singolare: le attiviste del centro sono infatti vestite di rosso come nella serie televisiva The Handmaid’s Tale dove, ambientata nell’immaginaria Repubblica di Gilead, le donne vengono relegate a schiave o alla procreazione forzata. Una di loro dice: ”Vogliamo far capire chi si appresta a governarci che non consentiremo a nessuno di trasformare l’Italia nella repubblica di Gilead, nemmeno ai due neo eletti”. Non poteva mancare l’ossessione per i diritti di chi vive senza nessun diritto mancante (ma inventiamo pure e creiamoli, i diritti da perseguire). E allora via contro Fontana, “dichiaratamente omofobo, antiabortista e putiniano, ha più volte attaccato la comunità lgbtq+”. Nel linguaggio progressista, si sa, “non concedere” significa “attaccare”. Per quanto riguarda La Russa “non necessita di particolari descrizioni, data la sua esperienza militante in partiti come l’Msi”. Meno male care attiviste. Grazie di averci risparmiato questo strazio.
Stavolta almeno ci hanno fatto ridere
L’originalità stavolta non è mancata, dobbiamo dirlo. Niente fasci appesi e solite tristezze ma una scenetta dal gusto comico almeno quanto l’indignazione manifestata. Sotto la statua di Dante, hanno distribuito volantini per spiegare la protesta. Un’altra di loro così si esprime: “A nostro parere entrambi i soggetti sarebbero perfetti per interpretare i ruoli dei così detti ‘Comandati’ della serie tv ‘Il racconto dell’ancella’. Uno scenario horror che pare tanto impossibile da realizzarsi, ma che nei fatti e nella realtà qualcuno prova sempre ad immaginare come possibile. Proprio per questo non possiamo che continuare a ribadire e riaffermare un concetto per noi molto chiaro, ma che a quanto pare per alcuni è ancora difficile da comprendere: i nostri corpi, le nostre vite, non sono e non saranno carne da macello. Sulle nostre vite, sui nostri corpi, nessun modello potrà essere imposto”. Ovviamente la “carne da macello” è sempre selettiva, quando si parla di feti innocenti senza possibilità di esprimersi non c’è carne che tenga, e quella si può pure ignorare. Ma questo è un altro – drammatico e assolutamente non comico – discorso.
Stelio Fergola