Roma, 5 giu – I clandestini per George Soros non devono essere trasportati dall’Italia all’Albania. È quanto sostiene una fonte interna al deep state albanese, in una serie di affermazioni raccolte dal Giornale. L’accordo tra Tirana e Roma, siglato nei mesi scorsi, era già di per sé discutibile. Ma indiscrezioni del genere potrebbero spingere ad “amarlo” quasi per principio…
Clandestini, il no di Soros all’accordo tra Italia e Albania: con i soliti metodi…
La fonte, che rimane anonima, è vicina al premier Edi Rama. Ed afferma quanto segue: “C’è George Soros dietro le imbeccate a Fatto, Repubblica, il Domani e Report, non ultima quella sull’appalto da 13,5 milioni per il noleggio di una nave (privata) per il trasporto di 200 migranti alla volta dall’Italia all’Albania”. Un fatto quello della nave, e soprattutto dei suoi costi, che in effetti ha fomentato le oppisizioni negli ultimi giorni, insistendo sull’idea di un “bluff elettorale da 800 milioni di euro”.
La testimonianza prosegue così: “L’accordo tra Albania e Italia, che piace anche a Londra, rovina i piani di chi sostiene l’offensiva migratoria contro l’Occidente. Nelle ricostruzioni ci sono molte cose che non c’entrano nulla con il progetto, con accostamenti che servono solo a mettere in difficoltà il vostro presidente del Consiglio e Rama”. Tra queste azioni deliberate ci sarebbero anche gli attacchi al figlio del ministro Adolfo Urso, ovvero un membro di èlite in Albania, ma che “non c’entra nulla con l’accordo”.
Per quanto riguarda gli attacchi ai centri per migranti albanesi che sarebbero organizzati alla malavita nell’ottica del traffico di esseri umani, si tratterebbe di una narrazione. Dal canto suo, il premier Rama ha commentato anche la narrazione secondo cui i centri per migranti albanesi ospiterebbero la malavita locale e sarebbero dediti al traffico di esseri umani, definendola “semplicemente vergognosa: quell’area del Paese è tra le più affollate di tutta la costa adriatica. Piena di turisti da tutta Europa. Rama si è scagliato anche contro il programma Rai Report definendolo apertamente “disgustoso”
programma disgustoso». Stesso dicasi per l’attacco a chi sta realizzando le strutture modulari prefabbricate a Gjadër. Nel mirino è finito l’imprenditore leccese Salvatore Tafuro, che si è aggiudicato un appalto da 6,5 milioni di euro del ministero della Difesa. Dal 1973 la sua Ri group Spa lavora con l’Onu e la Nato e che ha già realizzato strutture mobili in tempi brevissimi sia in Kosovo sia in Libano, con materiali ecosostenibili realizzati con l’Enea.
Rama “traditore”?
Secondo la fonte, Rama sarebbe per gli ambienti dem una sorta di “traditore”. Questo perché il premier non aveva mai nascosto di essere in ottimi rapporti sia con Soros che con il figlio. Ciò indubbiamente è concorde con il profilo del capo del governo albanese, il quale soltanto l’anno scorso difese il “filantropo” dalle accuse di Matteo Salvini, affermando a chiare lettere di essere “molto amico di Soros”. Ma in realtà il primo ministro avrebbe avuto rapporti con tanti politici italiani, come rivela un’altra fonte: “Ci sono 150mila italiani in Albania e 600mila albanesi in Italia, tra Roma e Tirana si muovono un migliaio di persone. C’è gente che si vanta al telefono di conoscere Rama senza averlo visto. Anche l’ex M5s Davide Casaleggio fa business da noi”.
Alberto Celletti