Roma, 6 mar – “Coronavirus is like pasta, the chinese invented it but the italians will spread it all over the world”: questa la battuta di dubbio gusto dell’artista contemporaneo cinese Ai Weiwei, noto più per il suo ruolo di “dissidente” del governo cinese che non per le sue opere.
“I noodles non sono pasta!”
“Il coronavirus è come la pasta: i cinesi l’hanno inventata, ma gli italiani la diffonderanno in tutto il mondo”, questa è la traduzione di discutibile motto di spirito dell’artista cinese, che è Designer, architetto e regista. La sua regia della Turandot di Puccini è stata sospesa, al Teatro dell’Opera di Roma, proprio a causa del decreto anti coronavirus emesso dal governo Conte. Battuta infelice, sì, come molti fanno notare nei commenti al post di Instagram ma siccome noi italiani siamo celebri nel mondo per tenere al cibo più di qualsiasi altra cosa al mondo, tanto da avere pagine dedicate alla nostra indignazione culinaria, il miglior commento è quello di natura gastronomica: “I noodles non sono pasta!”
Mollicone (FdI): “Scuse immediate”
Il capogruppo in commissione Cultura Federico Mollicone di Fratelli d’Italia ha dichiarato: “Pretendiamo scuse immediate da parte di Ai Weiwei, regista della Turandot che sarebbe dovuta andare in scena all’Opera di Roma e ora rinviata, per il post su Instagram che ironizza, con cattivo gusto, sulla situazione del coronavirus in Italia”. Ha aggiunto poi Mollicone: “La mappa del contagio continua ad ampliarsi e sono in gioco delle vite. Riteniamo l’uscita del regista fuori luogo e inopportuna“.
Ilaria Paoletti