Roma, 20 lug – Sono tantissimi i rifugiati che negli ultimi mesi sono andati in Irlanda in cerca di fortuna: la situazione è diventata ingestibile visto che i centri di accoglienza non bastano, e molti di essi dormono in tende sui lati delle strade. A tale proposito il governo sta usando diversi stabili in disuso per trasformarli in centri di accoglienza e uno di questi è la fabbrica abbandonata di Crown Paints in Coolock, a nord di Dublino. Adesso, però, gli irlandesi hanno iniziato a protestare.
La protesta di Dublino contro i centri di accoglienza
L’ultima rimostranza è avvenuta martedi 16 Luglio a Dublino, proprio davanti a questa fabbrica abbandonata destinata a diventare un centro di accoglienza. Un’occasione che per diversi rivoltosi è divenuta utile a mostrare la contrarietà ai piani del governo. Si è visto di tutto: mattoni e fuochi d’artificio lanciati contro la polizia in primis, a dimostrazione che per i contribuenti irlandesi la situazione sia ritenuta decisamente opprimente.
Gli arresti
La polizia ha eseguito diversi arresti e ha cercato di disperdere i manifestanti, mentre il ministro della Giustizia ha usato parole forti per condannare la rivolta. L’accusa per i manifestanti è la solita: odio e intolleranza.
Al momento non è chiaro se il piano per creare questo nuovo centro di accoglienza verrà bloccato o andrà avanti, ma ciò che non si può contestare è la rabbia degli irlandesi. Un sentimento in crescita, visto che l’invasione di immigrati e rifugiati ha causato una forte carenza di alloggi. Naturale l’esplosione degli affitti, a tutto svantaggio della popolazione locale. Sulla poca diffusione della notizia, infine, nessun dubbio: l’immigrazione che non piace al popolo è una storia che è meglio non raccontare…
Giuseppe De Santis