Roma, 31 ago – Nonostante i proclami governativi, oltre ai continui tentativi di giocare con le statistiche per travisare la drammatica realtà, i dati Istat sulla disoccupazione in Italia continuano ad essere impietosi. A luglio, secondo l’Istituto nazionale di statistica, il tasso di disoccupazione generale è salito all’11,3%. Un aumento di 0,2 punti percentuali da giugno. Anche per i giovani, da tempo i più colpiti dall’assenza di politiche serie del lavoro, i dati non sono confortanti. Il tasso di disoccupazione giovanile è infatti aumentato a luglio e si attesta ora al 35,5%, in crescita di 0,3 punti da giugno.
Per quanto riguarda l’occupazione a crescere sono invece quasi esclusivamente i lavoratori over 50, “grazie” all’aumento dell’età per l’accesso alla pensione. Certo, chi fino a qualche anno fa dopo decenni di contributi riusciva a smettere di lavorare ritrovandosi una pensione quantomeno dignitosa, adesso non può farlo. Parlare quindi di aumento del tasso di occupazione, tenendo di conto questo aspetto, è decisamente grottesco. A subire poi in modo particolare l’aumento della disoccupazione generale, secondo l’Istat, sono le donne. Il tasso di disoccupazione femminile segna a luglio un +4,6%, a fronte di una relativa stabilità tra gli uomini. Il tasso di disoccupazione maschile si attesta al 10,3% (-0,1 punti percentuali), mentre quello femminile sale al 12,8% (+0,5 punti).
Statistiche allarmanti, sempre di più, anche in relazione all’eurozona dove nel mese scorso la disoccupazione è rimasta stabile al 9,1%. Più di due punti percentuali in meno rispetto all’Italia quindi. Secondo Eurostat, la disoccupazione più bassa a luglio si è registrata in Repubblica Ceca (2,9%), Germania (3,7%) e Malta (4,1%). La più alta in Grecia (21,7% a maggio) e Spagna (17,1%), unici Stati membri dell’Ue ad essere nettamente messi peggio dell’Italia.
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