Roma, 25 feb – Nel corso della partita Roma-Monza, vinta dalla squadra giallorossa per 4 a 0, la Curva Sud ha esposto un grande striscione dedicato a “Paoletto” che riporta una frase di una vecchia canzone: “Io ce resto su sta strada finché me reggheno le gambe, è co sto core e co sta faccia che so diventato grande!“. Ci ha pensato Berizzi a fare luce sul mistero!
Berizzi scopre Er Cammerata
Uno striscione che non poteva sfuggire all’irreprensibile Paolo Berizzi, che una volta googlata la frase ha scoperto il misfatto: viene dalla canzone “Er Cammerata” degli Insedia (Innato Senso di Allergia), storico gruppo romano di musica alternativa. Un brano del 2007 che non è certo imputabile di apologia di Fascismo: è una canzone che parla di una politica fatta di legami forti; di un mondo che non viene dai salotti ma segue le regole dalla strada e dai gradoni di uno stadio; della pazza gioia di essere un noi contro tutti. Passioni e sentimenti veri, quindi profonde amarezze. Esperienze di vita. Qualcosa che di certo un Paolo Berizzi non potrà mai capire fino in fondo. Quindi cos’ha scoperto? Nulla, come al solito. Se non che in Curva Sud evidentemente non si ascolta la Bandabardò o Vinicio Capossela. In fondo “core” e “gambe” non sono così lontane dall’immaginario del pallone, perchè impegnarsi tanto a far notare le origini delle frasi che costellano gli spalti? Si sarà chiesto pure chi era quel Roberto Rulli, il cui nome campeggia a caratteri cubitali proprio sopra il settore romanista? No, ha sparato la solita sentenza sullo striscione troppo fascista: “La vergogna e lo schifo esibiti senza che nessuno sia intervenuto”.
Non fate le pulci ai tifosi
Sarà che a qualcuno lo stadio e la strada non sono mai andate giù da quando ad entrarci a spinta sono stati i “fasci”. Così come non è mai stata tollerata la musica alternativa nata sulle note del rock e del punk: dovevate restare ai menestrelli medievali, ci sembrano voler dire quelli che parlano di “rigurgiti neofascisti”. “Madonna che palle”, viene da pensare ogni volta che qualcuno si mette a fare le pulci ai tifosi. Berizzi accusò gli spalti dell’Ascoli Calcio di ospitare una gigantografia del Duce, si scoprì essere la raffigurazione della statua “Il pugilatore” di Francesco Messina e così il “giornalista” cancellò il post. Ancora più stucchevoli le polemiche sullo Juve Stabia e il suo giocatore Romano Floriani Mussolini, colpevole di aver esultato con i suoi tifosi per il gol. La verità è che tanto non vi fate star bene niente, quindi perchè affaticarsi a convincervi? Da ‘sta storia in fin dei conti siete voi a guadagnarci “du’ scudi” per tirare avanti.
Sergio Filacchioni