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Francia, Le Pen spaventa i mercati? Una riflessione

by Carlo Maria Persano
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Le Pen

Roma, 6 lug – Alle ultime elezioni europee il partito della Le Pen ha più che raddoppiato il partito di Macron e questo sta generando un incubo europeo e mondiale, perché?

Francia, la Le Pen è davvero la copia della Meloni?

Non abbiamo certezze, ma non è detto che Le Pen in Francia sia nella stessa situazione della Meloni in Italia, perché quest’ultima si è dimostrata subito morbida sull’argomento migranti e si è subito schierata contro Putin. E questo la pone tra gli amici. Mentre la Le Pen è categorica sul blocco dei migranti e sulla fine della guerra in Ucraina, facendola interpretare più facilmente come un nemico.

Qualcuno potrebbe obiettare: “Ma anche la Meloni un tempo parlava di blocco navale e oggi se n’è scordata”. Come dire che la Le Pen farebbe altrettanto, ma tutti sanno che non sarà così. L’elettorato francese non lo sopporterebbe.

Come è iniziato il circo mediatico contro Marie

Il ministro dell’economia di Macron, Le Maire, ha subito detto che la politica economica del RN porterà la Francia fuori dall’Europa, tanto quanto succederebbe con le richieste del Fronte popolare. Entrambi gli schieramenti parlano di una cancellazione della riforma delle pensioni di Macron del 2023 che ha portato l’età pensionabile a 64 anni, per riportarla un domani a 62 o 60. Gli italiani rimarranno increduli, visti i nostri 67 anni.

Poi, Standard & Poor’s ha già declassato la Francia e tutta la stampa liberal mondiale esprime giudizi negativi e preoccupati su un possibile governo del RN. In Italia subito si è espresso Federico Fubini del Corriere attribuendo fantasiosi riflessi negativi persino sui titoli italiani a causa del pericolo francese.

Che succede?

Intanto va chiarito subito che Macron ha messo in gioco il governo ma non la sua presidenza. Quindi potrebbe succedere che al governo ci potrà essere il RN con i suoi alleati e Macron resterebbe presidente fino al 2027 con vari poteri in politica estera e difesa. Ma cosa potrebbe chiedere un governo del RN a Bruxelles in materia di procedura sul deficit?

Oggi, per l’Italia il debito aumenta per pagare le pensioni nonostante il debito sia al 141% del Pil e nessuno sembra dire più niente. Per completezza il Giappone è al 286% del Pil e nessuno dice niente, anche perché l’86% di quel debito è nelle mani di cittadini giapponesi. Mentre la Francia è ancora al 110% del Pil. Ma allora, perché tanto clamore sulla Francia?

Appena l’altro giorno Macron portava Zelensky ai festeggiamenti per lo sbarco in Normandia e chiedeva di levare soldi alle pensioni per metterli nel sostegno alla guerra contro Putin, domani la Le Pen chiederebbe di chiudere la guerra e di rimettere quei soldi nelle pensioni. Non sarebbe risolutivo ma sarebbe un’indicazione di principio contagiosa.

Carlo Maria Persano

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