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E la Francia ancora una volta fa lo sgambetto all’Italia: ma Meloni reagisce

by Alberto Celletti
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Francia Italia g7

Roma, 14 giu – Potremmo scrivere un’enciclopedia sulle volte che la “cugina” Francia fa gli sgambetti all’Italia e non un semplice libro. Dal 2011  in poi potremmo pubblicare un romanzo storico, forse, tra Libia, boicottaggi sui clandestini e quant’altro. Parigi provoca, ma Roma questa volta risponde. La giustificata reazione del premier Giorgia Meloni sull’ultima boutade transalpina si spiega da sola, del resto. Il tema è quello che avevamo anticipato poco prima dell’apertura del G7 di Brindisi: la lettterale “ossessione” delle èlite occidentali per l’aborto “a tutti costi”, anche ben oltre la già abbondante garanzia legislativa di cui godono tutti i paesi del cosiddetto “blocco americano”, Francia ovviamente inclusa. Che non perde occasione per lanciare una frecciatina diplomatica, ovviamente insulsa e senza alcuna ragione valida.

Francia, sgambetto all’Italia sull’aborto: “Non c’è la parola nel testo finale”

Mi dispiace che non ci sia la parola aborto nel testo finale, conoscete la posizione della Francia che lo ha inserito come diritto in Costituzione e so che non è la stessa sensibilità che c’è nel vostro Paese. La Francia condivide una visione di eguaglianza tra uomo e donna e non è una visione che appartiene a tutto lo spettro politico. Mi dispiace, ma lo rispetto perché è stata la scelta sovrana del vostro popolo”. Deo gratias, Emmanuel. Che Macron proferisca proprio queste parole nel corso del G7 organizzato in Italia non lascia pensare ad argomenti molto diversi da quelli del puro “dispetto diplomatico”, su una questione che sta diventando veramente ridicola. Noi lo avevamo in qualche maniera anticipato, ma non ce ne vantiamo assolutamente: il pensiero unico dominante occidentale sul tema è talmente prevedibile da risultare perfino tragicamente comico.

La reazione della Meloni è doverosa

Possibile che siamo arrivati al punto che perfino la parola “aborto” sia diventata una sorta di legge insindacabile, una sottospecie di trionfo da esibire in qualsiasi circostanza, pensa l’anti-democraticità e magari perfino il pericolo della privazione degli onnipresenti “diritti” sbandierati dal dominio culturale liberal-progressista? Evidentemente sì. Il premier italiano reagisce a modo suo ma non lascia passare il puntiglio.

“La polemica sulla presenza o meno della parola aborto nelle conclusioni è totalmente pretestuosa, le conclusioni di Borgo Egnazia richiamano quelle di Hiroshima, nelle quali abbiamo già approvato lo scorso anno la necessità di garantire che l’aborto sia sicuro e legale. Per poi concludere con l’ennesima ovvietà, ovvero che n2essuno ha mai chiesto di fare passi indietro su questo» e «credo sia profondamente sbagliato, in tempi difficili come questi, fare campagna elettorale utilizzando un forum prezioso come il G7”. Ovvietà da non sottolineare con accezione negativa, sia chiaro. Quando ci si trova davanti all’ottusità di posizioni senza alcun senso logico, si è costretti ad abbassare il livello. Ed è questo che ha dovuto fare, probabilmente suo malgrado, il presidente del Consiglio. La Francia che tenta lo sgambetto all’Italia, insomma, ottiene l’effetto opposto: inciampare su sé stessa.

Alberto Celletti

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