Roma, 7 giu – Il curriculum di Ilaria Salis à lungo come un romanzo, magari perfino una serie tv, e probabilmente se ne potrebbe scrivere una, chissà. L’ultima novità sulla “maestra” è il suo debito con Aler (Azienda di edilizia residenziale pubblica, la quale gestisce il patrimoni Erp in Lombardia) è che non paga l’affitto da quindici anni e occupava pure abusivamente una casa popolare, come riportato dal Giornale. Nessun dubbio sul fatto che nome, residenza ed “evasioni” coincidano tutti con il profilo della candidata Alleanza Verdi e Sinistra.
Salis, casa popolare occupata e affitto non pagato da oltre 15 anni
L’alloggio popolare, come dicevamo, appartiene all’Aler. Si trova in via Borsi 14, zona Navigli a Milano. Tempi: è almeno dal 24 novembre 2008 che non pagava alcun affitto. Ammontare: un debito di circa 90mila euro. Non che ci sorprenda l’occupazione, sia chiaro: del resto, il tipo di “attivismo” della maestra ben si sposa con le occupazioni che passano sotto il naso…
Non si è ancora capito se l’occupazione sia avvenuta insieme ad altri esponenti del suo gruppo anarchico o in piena solitudine. Le dimensioni dell’appartamento suggerirebbero la seconda ipotesi, dal momento che l’immobile è grande poco meno di 40 metri quatri, ma nella cultura da centro sociale, si sa, tutto o quasi è possibile. Secondo gli atti l’occupante dichiarava, oltre al fatto che la polizia era già passata sul posto, anche di “non avere problemi di salute ma di essere in stato di gravidanza al secondo mese circa, non documentato”.
Mentre il verbale degli ispettori recita che “l’identificazione e la compilazione del rapporto si è svolta sul pianerottolo in quanto non è stato consentito al personale Aler l’accesso nell’alloggio, da cui si è sentita chiaramente provenire una voce maschile». Hanno accertato l’effrazione alla porta, la sostituzione del cilindro delle chiavi, i segni di una precedente lastratura”. La polizia ha idenìficato la donna come “italiana, personaggio appartenente ai centri sociali”. Ora il dubbio sull’azione “singola” o collettiva diventa fondamentale: non è certo una scoperta che 90mila euro da dividere siano meglio che tutti sulle proprie spalle…
Ilaria Salis “non ha mai ricevuto alcuna citazione né in sede civile né in sede penale per tale presunta occupazione. Né ha mai ricevuto alcuna richiesta di pagamento in merito”, hanno comunque precisato gli avvocati della 39enne, Eugenio Losco e Mauro Straini. “La prova – scrivono – che da allora ad oggi abbia ininterrottamente abitato in quella abitazione (compreso quindi l’anno e mezzo trascorso nelle carceri ungheresi nelle condizioni che tutti conoscono), sarebbe fondata unicamente sulla circostanza che nel 2008, quando aveva 23 anni (oggi ne ha quasi 40), Ilaria sarebbe stata trovata all’interno. Non risultano ulteriori accessi per verificarne la permanenza”.
Fratoianni e Bonelli hanno fatto un affarone
Siamo, ovviamente, sarcastici. Va bene (anzi, va male, soltanto assecondiamo per un momento il principio) la “solidarietà sinistra”, ma qui si esagera ogni giorno che passa. Si chiederà: quale dovrebbe essere lo scandalo per persone che hanno inserito nelle proprie liste un soggetto accusato di spaccare teste in giro per Budapest? E anche questo è vero. Però esiste sempre il rapporto costi-benefici, indipendentemente dalle ragioni poco pulite che portano a certe azioni. E sul “caso Salis” per Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli i costi potrebbero essere “salati”, considerando il “curriculum” già sopracitato dalla maestra, ogni giorno arricchito di nuove perle, non bastasse quella in corso e il passato della “maestra” prima ancora del processo ungherese.