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Imperialismo e povertà: come ti giustifico il terrorismo

by Adriano Scianca
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terrorismo islamicoRoma, 27 lug – Perché ci odiano? Cosa spinge ragazzi di 20, 18, 17 anni ad andare incontro a morte certa dopo aver sgozzato, torturato, mutilato gente inerme? Tra le spiegazioni che girano, non manca qualcuna con un retrogusto – e anche qualcosa di più – che suona in senso giustificazionista. Colpa della mancata integrazione, della povertà, dell’imperialismo, si dice. Ma sarà poi vero? Quella della mancata integrazione è una balla colossale. Salah Abdeslam era perfettamente inserito nella società, aveva un suo locale, era pieno di donne, si dava alla bella vita. E poi il terrorismo dilaga anche in luoghi non d’immigrazione: gli islamisti del Bangladesh si comportano come i loro colleghi magrebini in Francia, eppure sono a casa loro. Lo stesso dicasi per la povertà: i jihadisti di buona famiglia non mancano, da Mohamed Atta dell’11 settembre agli stessi macellai di Dacca. E sembra possa dirsi lo stesso anche dei killer di Rouen.
L’imperialismo? Qui la questione è più complessa. Il mondo musulmano vive in un rancore costante nei confronti dell’Occidente. Sui pc dei giovani islamici di mezzo mondo girano video di bombardamenti, di civili massacrati da anonimi droni, di famiglie massacrate. Questo risentimento si alimenta di autentiche porcate occidentali, dalle malefatte di Israele a guerre sbagliate e sanguinarie come quelle contro Iraq e Afghanistan. La stessa operazione contro l’Isis sembra al quanto mal impostata, dal punto di vista militare. D’altra parte questo vittimismo fa parte di una forma mentis specifica e diventa la lente attraverso cui il mondo islamico legge tutto il suo rapporto con l’Occidente, a partire dalle crociate. Ma è un vittimismo ideologico, che dimentica spesso e volentieri gli episodi in cui il mondo musulmano è stato in posizione di aggressore, oltre che le varie guerre intra-islamiche.
Si tratta di un rancore levantino e ipocrita, insomma. E che comunque non giustifica gli attacchi: che città musulmane ha bombardato la Germania? A quando risale l’ultimo civile del Bangladesh ucciso da un occidentale? Insomma, pensare che ci odino per ciò che facciamo, cogliendo l’occasione per colpevolizzarci un altro po’, sarebbe un grave errore. Loro ci odiano per ciò che siamo. A prescindere. La molla che li spinge è ideologica. Ideologia religiosa, più che religione in quanto tale. Una ideologia che non coincide con l’Islam in quanto tale, ma che con l’Islam ha a che fare, sarebbe ipocrita e suicida negarlo. Questa ideologia è stata organizzata, fomentata e armata per tutto il corso del ‘900 dalle potenze anglo-americane, anche se oggi spesso viaggia con le proprie gambe e si ritorce contro gli stessi apprendisti stregoni. Se non comprendiamo la natura ideologica di questo odio, rischiamo di incappare in un errore cruciale, credere che ci sia un altro modo per evitare le stragi diverso dall’unico possibile: combattere.
Adriano Scianca

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