Roma, 23 set — Nessuno è al sicuro dalla «gara a chi giudica per primo» imposta dalla cancel culture: lo ha dichiarato ieri la star di Hollywood Johnny Depp a un festival cinematografico spagnolo dove ha ritirato un premio alla carriera. Lo riferisce il Guardian.
Johnny Deep contro MeToo e cancel culture
Johnny Depp, che l’anno scorso ha perso una causa per diffamazione contro il giornale britannico The Sun che lo aveva etichettato come «picchiatore di mogli» per le controversie con la ex moglie Amber Heard, stava rispondendo alle domande dei giornalisti a margine del festival del cinema di San Sebastián, nel nord della Spagna. Il riferimento al MeToo sembra abbastanza palese. «Sono emersi vari movimenti —sono sicuro con le migliori intenzioni». Tuttavia, ha proseguito Johnny Depp, «la situazione è così lontana dall’essere sotto controllo da poter dire, senza tema di smentita, che nessuno è al sicuro» dalle derive da «caccia alle streghe 2.0» sorte in seno a questi fenomeni. Depp si è anche scagliato contro «questa cultura dell’annullamento o questa “gara a chi giudica per primo” basata essenzialmente sull’aria che si espira dai polmoni».
Una causa persa
Depp, 57 anni, aveva subito una condanna per aggressione nei confronti della moglie Amber Heard, 34 anni, al termine di un processo a dir poco controverso. Nel verdetto originale i giudici avevano stabilito che il Johnny Depp «aveva commesso violenza domestica contro Amber in non meno di 12 occasioni e le aveva fatto temere per la propria vita». A tal proposito, i gruppi per la difesa dei diritti delle donne e alcune rappresentanti dell’industria cinematografica hanno criticato ieri la decisione del festival spagnolo di consegnare a Depp il premio Donostia, «in riconoscimento della sua carriera».
Depp, che continua a negare di essere stato violento nei confronti di Heard, ha ribadito ai giornalisti: «Nessuno è al sicuro. Ma credo che armarsi della verità è tutto ciò di cui si ha veramente bisogno».
Cristina Gauri