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L’Aquila, quando la direttrice di festival usava Zerocalcare contro la polizia

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L’Aquila, 13 sett – Pierluigi Biondi e Silvia Barbagallo, direttrice artistica del Festival degli Incontri sono entrati in scontro negli scorsi giorni a causa della presenza nella città abruzzese di Roberto Saviano e Zerocalcare, chiamati dalla Barbagallo in qualità di ospiti d’onore della kermesse e fortemente invisi al sindaco de L’Aquila. Con una breve ricerca sul profilo Facebook della signora, è facile capire come mai si batta così ferocemente per la presenza dei disegnatore Michele Rech …

L’estintore dello scandalo

Il 20 luglio scorso la Barbagallo pubblicava sul suo profilo Facebook la foto di un quadro, opera del disegnatore Michele Rech in arte Zerocalcare, che rappresenta un estintore; tale oggetto vorrebbe richiamare l’estintore con cui Carlo Giuliani nel corso delle proteste di piazza del G8 di Genova tentò di assaltare la camionetta dei Carabinieri dal quale poi l’agente Placanica avrebbe esploso il colpo di pistola, mortale per Giuliani. Sull’estintore c’è scritta la frase “In ogni caso nessun rimorso”. Nel post la Barbagallo tagga anche il profilo personale di Michele Rech. Il quadro è, presumibilmente, appeso a casa della direttrice artistica del Festival degli Incontri (evento istituzionale realizzato con i soldi dei contribuenti). Il post è stato riportato anche da Giorgia Meloni su Twitter; fino a poco fa quasi tutti gli interventi della Barbagallo su Facebook erano pubblici. Dopo la valanga di commenti al vetriolo piovutigli addosso, la direttrice del Festival ha impostato tutta la bacheca su “privato”. Ah, vien poi da chiedersi come mai, vista la stretta di Facebook sull'”odio”, questa immagine dell’estintore non sia stata rimossa

Ribelli o utili idioti?

Qualcosa deve essere andato storto se questi “ribelli” ancora non realizzano di essere parte integrante del sistema che vorrebbero contestare e che, quindi, anche le loro esternazioni “punk” adesso suonano ridicole ed ipocrite. Nel novero di questi ribelli c’è sicuramente la Barbagallo, che sul suo profilo social è l’incarnazione del nume tutelare dei radical chic italiani tra citazioni di Susan Sontag e endorsement a Michela Murgia. Ma c’è anche il buon Michele Rech che, tra un acab e un appello antifascista in romanesco stile Franco Citti 3.0, “dimentica” di essere edito e coccolato dal gruppo L’Espresso. Qualcuno, prima o poi, doveva notare questa incompatibilità – quella che corre tra l’organizzare e il voler essere presenti a eventi istituzionali e il “tifare” estintori contro le forze dell’ordine. Anton Pavlovic Čechov disse: “Una volta nel gregge, è inutile che abbai: scodinzola!“. Ed evitare di fotografare certi quadri, aggiungerei io.

Ilaria Paoletti

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