Roma, 1 nov – Giulia Innocenzi è un volto noto della televisione e del giornalismo italiani. Storica pupilla di Michele Santoro, è diventata in giugno la nuova direttrice (o si dice “direttora”?) di Giornalettismo, quotidiano online dell’estrema sinistra semicolta, sempre a caccia di bufale e prediche moralistiche a buon mercato. Quello che forse è meno noto è che la Innocenzi scrive e pubblica anche capolavori di assoluto valore. Un anno fa, per esempio, ha dato alle stampe per i tipi di Rizzoli Tritacarne, una specie di libro denuncia sugli allevamenti intensivi praticati in Italia.
La Innocenzi, infatti, è una vegetariana militante e rispecchia fedelmente il prototipo di quella sinistra al caviale che ha soppiantato la sinistra “storica”: niente più Marx, “baffone”, proletariato, lotta di classe, diritti sociali e via dicendo, quindi, ma immigrazione, diritti civili, femminismo, minoranze ed energie rinnovabili come non ci fosse un domani. E vegetarianismo, of course. Di qui il grido di dolore affidato l’altro ieri a un post su Facebook che ha commosso il web con la sua storia straziante. Sembra infatti che per la Innocenzi anche i vegetariani siano brutalmente discriminati dai cattivi ristoratori.
Ma lasciamo la parola alla “direttora” di Giornalettismo: “Oggi è successo un episodio spiacevole. Dopo settimane di lavoro ininterrotto, finalmente mi prendo del tempo libero per farmi il pranzo della domenica in campagna. Ci facciamo consigliare da gente di un paesino fuori Roma un agriturismo in mezzo al verde. Arrivata ero entusiasta. Seduti a tavola il ristoratore ci spiega il menù a voce, così per evitare di fargli perdere tempo gli dico subito che sono vegetariana. ‘Là in fondo trova delle balle di fieno, molto buone’, e mi fa un ghigno come dire: è una battuta, ridi! Io non rido. Poi mi dice: qualche verdura nell’antipasto c’è (aveva un orto rigoglioso davanti al ristorante) ma ho i primi solo con la carne. ‘Posso farle preparare spaghetti con burro e parmigiano’. A parte che se posso evito pure i prodotti di origine animale, ma una roba del genere me la tengo per quando sono all’ospedale. Gli dico che mi faccio bastare l’antipasto. Quando arrivano i piatti rimango sconvolta: hanno messo la salsiccia non solo nei fagioli, ma pure nelle olive. Olive e salsiccia! Mi rimanevano soltanto i broccoli e le patate, visto che il resto erano affettati e formaggi. La persona con me, che non è vegetariana, vedendomi così dispiaciuta ha deciso di cancellare il suo secondo. Finito l’antipasto ce ne siamo andati”.
Alla fine di questa vicenda traumatica, la Innocenzi lancia quindi il suo accorato appello e la scomunica finale: “Cari ristoratori, siamo nel 2017 e i vegetariani sono l’8% della popolazione (di cui un milione e passa i vegani). Dedicateci almeno un piatto, non vi costa molto (soprattutto quando hai le tue verdure fuori dal ristorante). Farete più contenti non solo noi, ma anche chi sta con noi. E ovviamente nel ristorante di oggi non ci tornerò mai più”. In effetti qui c’è tutto l’armamentario della “nuova sinistra”: priorità ridicole, mancanza di senso dell’umorismo, moralismo da prelato di campagna, snobismo da salotto. Nietzsche, in proposito, avrebbe probabilmente parlato di “morale degli schiavi” e di “ultimo uomo”.
Elena Sempione
6 comments
…diritti civili..femminismo, energie rinnovabili..ma scherzate? Questi neanche sanno che cosa realmente sono…Seguono solo la voce del padrone,. .L’importante per loro è essere a la ”page” , finanziati lautamente dal”soros” di turno..
comunque facendo una facile ricerca sul sito dell’Ordine dei Giornalisti questa Innocenzi non riusulta iscritta nè come Pubblicista nè tantomeno come Professionista—a questo punto visto che si permette di fare la “maestrina con la penna rossa” nei confronti del menù di un agriturismo di campagna…forse bisognerebbe fare altrettano per quanto concerne la sua posizione professionale nei confronti dei media,anche se ormai sempre meno di carta stampata sono.
io sono di estrema destra e sono vegan. provare schifo per come il capitalismo usa e abusa non solo gli esseri umani ma anche gli animali non mi pare sia prerogativa della sinistra radical chic. dichiarare di sinistra la lotta contro gli allevamenti intensivi e tutte le schifezze perpetrate ai danni di esseri senzienti mi pare sia darsi una bella bottigliata sui coglioni. direi di avere più attenzione su questi temi. anche perché tutti gli animalisti che conosco non sono di sinistra.
corretto il ragionamento che si potrebbe bene allargare all’ambientalismo,spesso tema citato dalla sinistra immigrazionista; un vero ambientalista non potrà che essere CONTRO qualsiasi tipo di immigrazione,in quanto milioni di persone allogene in più -in ispecie su un territorio già ridotto e sovrapopolato come il nostro- non può che comportare un aumento del consumo delle nostre risorse primarie e dell’inquinamento.
La Innocenzi sarà pure una miserabile ma questo articolo non è certo di livello superiore. “Priorità ridicole”, chi l’ha detto, chi ha detto che l’ecologia (e il vegetarismo ne fa parte) è di sinistra, storicamente il marxismo se n’è sempre sbattuto (facciamo fino agli anni ’70/’80). Magari studiatevi un po’ di storia della nostra area prima di polemizzare.
Bravo Giorgio