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Moscovici soccorre Macron: “Dichiarazioni di Di Maio e Salvini ridicole”

by Ilaria Paoletti
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Parigi, 22 gen – Pierre Moscovici, Commissario europeo per gli affari economici, non ha perso occasione per “correre in soccorso” del Presidente francese Emmanuel Macron.
Si è infatti scagliato pesantemente contro Luigi Di Maio e Matteo Salvini e, in particolare, contro le loro dichiarazioni riguardo gli interessi economici del paese d’oltralpe nel continente africano.

Al suo arrivo all’Ecofin ha bollato i due vicepremieri italiani come “ostili” e considerato le loro parole  “indesiderate, molto inappropriate e perfino assurde”.

Con un certo contegno snob Moscovici ha quindi “elegantemente” ridotto a futili polemiche le dichiarazioni  del vicepremier Di Maio sulla questione dell’immigrazione e di come questa sia un “business” per la nazione di origine del Commissario europeo: “Le relazioni tra Italia e Francia sono così vicine e intime – basta guardare alla geografia, all’economia, alla cultura e alla storia – che qualsiasi scontro tra questi due paesi è un peccato. Alcune dichiarazioni sono semplicemente ridicole e non dovrebbero esserci”.

L’affondo non nasconde una certa piaggeria: l’incarico europeo di Moscovici sta per terminare e, per lui, l'”amico” Macron avrebbe tenuto in caldo un posto come segretario generale della Corte dei Conti francese, forse un modo per ripagare il Commissario dell’occhio di riguardo che ebbe nei giorni in cui la Francia stava per sforare i parametri sanciti dall’Unione europea.

Ma non finisce qui: l’ormai “fedelissimo” di Macron ha anche colto l’occasione per commentare la decisione del Fondo monetario internazionale di ridurre le stime di crescita dell’Italia per il 2019. Se Salvini ieri ha tuonato contro gli economisti definendoli “una minaccia per l’Italia”, Moscovici descrive l’Fmi come “una istituzione seria”, in netta contrapposizione alla mancanza di autorevolezza del governo italiano che avrebbe invece fornito delle stime economiche “fuori dalla realtà”.
L’ennesima stoccata del Commissario al governo francese è forse un colpo di coda (velenoso) per mettere al sicuro la sua posizione alla Corte des Comptes: alla faccia dei rapporti distesi tra le due nazioni che a parole sembra volere.

Ilaria Paoletti

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