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Norvegia-Italia, la corsa ai mondiali è già uno psicodramma

by Marco Battistini
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Roma, 7 giu – Comincia come peggio non si può il cammino degli azzurri verso il Mondiale nordamericano del 2026. All’Ullevaal Stadion di Oslo Norvegia-Italia finisce con un secco 3-0 maturato nella prima frazione di gioco.

La formazione degli azzurri

Anche in Scandinavia Luciano Spalletti continua il suo percorso con la difesa a tre. Davanti al fresco campione d’Europa Donnarumma ecco Di Lorenzo, Coppola – per il centrale dell’Hellas Verona prima convocazione, quindi esordio assoluto – e Bastoni. Zappacosta, Barella, Rovella, Tonali e Udogie vanno a comporre la linea mediana. Così alle spalle di Retegui trova spazio Raspadori. Nella Norvegia a guidare l’attacco c’è lo spauracchio Erling Haaland: non sarà il solo fantasma di cui preoccuparsi.

Norvegia-Italia, azzurri travolti 

Per gli azzurri è solamente la prima gara del girone. Ma – con ogni probabilità – la più importante. Tutte le avversarie, infatti, sono avanti con i lavori, avendo giocato già un paio di partite: i padroni di casa guidano la classifica a bottino pieno. E legittimano la propria posizione già al minuto 14. Bastoni sbaglia il dosaggio di un cambio di gioco e sulla fulminea ripartenza si fa sorprendere dal taglio di Sorloth, tenendolo in gioco. Così l’esterno destro, trovatosi in posizione di ala sinistra, può siglare il vantaggio locale. 

In mezzo i tempi degli azzurri sono tutti sballati, situazione aggravata da un Retegui che pare giocare a nascondino. Ci prova Raspadori, ma da posizione angolatissima non centra lo specchio della porta. È il ventiseiesimo. Otto giri di lancette e Nusa ridicolizza gli azzurri: scherza Rovella, lo fa scontare con Di Lorenzo e scarica alla spalle di Donnarumma.

Haaland chiude definitivamente i conti

Sul 2-0 la Norvegia continua a ricordarci che – innanzitutto – il calcio è un gioco maschio. Tonali si fa fregare la palla come si ruberebbe la caramella a un bambino, la verticalizzazione mette in serie imbarazzo la sgangherata linea dei nostri difensori. Per Haaland è un gioco da ragazzi saltare Donnarumma e depositare in rete. 

Nel secondo tempo ancora i locali vicini al gol, solo la traversa evita un passivo ancora peggiore. Di una reazione – anche solo nervosa, rabbiosa, d’orgoglio, – nemmeno l’ombra. Figuraccia vergognosa spiegata anche dai numeri (un tiro nello specchio al 92’, 66% di sterile possesso palla) e da indesiderati primati: seconda sconfitta di fila nelle qualificazioni mondiali, terza partita senza segnare – non era mai successo.

Norvegia-Italia e un incubo mondiale

Con la Norvegia a 9 lunghezze e una corposa differenza reti a favore – sia generale che nel confronto con gli azzurri  – l’Italia ha già un mezzo piede fuori dall’accesso diretto al Mondiale nordamericano. Ad ogni modo lunedì sera si torna in campo: al Città del Tricolore di Reggio Emilia l’Italia affronterà la Moldavia.

Come ben sappiamo – abbiamo mancato l’appuntamento nelle ultime due edizioni –  vincere il girone sarebbe di vitale importanza. Anche solo psicologicamente. Le dodici seconde andranno a fare gli spareggi insieme ad altre quattro selezioni pescate dalla Nations League. Ma dopo Svezia e Macedonia del Nord avremmo preferito evitare questa scomoda opzione…

Marco Battistini

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