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Costretto a sanguinare: la tragedia punk di Paul Gascoigne

by Lorenzo Cafarchio
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Paul-GascoigneLondra, 23 dic – Quanti squali attira il sangue di Paul Gascoigne in copertina? Un oceano, ma l’ex centrocampista di Newcastle, Tottenham e Lazio è costretto a sanguinare, frutto di un’attitudine punk che lo accompagna fin da quando seminava gli avversari in mezzo al campo.

Nella notte di venerdì 19 dicembre, Gazza è stato ritrovato ubriaco e con una mano tagliata nella sua stanza del centro benessere di Champneys Forest Mere per poi essere ricoverato presso un ospedale dell’Hampshire. Nel frattempo i suoi “amici” hanno trovato il tempo di rilasciare dichiarazioni, ai tabloid inglesi, sulle condizioni di salute del “Geordie boys” più famoso di Gran Bretagna: “I suoi organi sono ormai sovraccarichi, perché devono sopportare tutto quell’alcol senza alcun nutrimento e questo stile di vita sta avendo delle ripercussioni anche a livello mentale, perché un minuto prima Gazza ride come un pazzo e un minuto dopo scoppia a piangere all’improvviso. E con il Natale alle porte, abbiamo tutti il terrore che possa finire in tragedia”.

Intanto il Daily Mail riporta che Gascoigne dovrà difendersi, anche, da un’accusa di razzismo per aver, lo scorso 30 novembre, fatto una battuta a sfondo razziale in quel Wolverhampton su una guardia di sicurezza di colore durante l’evento “An Audience With Paul Gascoigne”. Gazza è all’angolo e la vita sta picchiando forte, il mondo del pallone lo ha abbandonato e a 48 anni si avvicina sempre più di corsa l’ultimo round. Dimenticato e sbeffeggiato come George Best, campione dannato dal dribbling essenziale e il gomito troppo alto.

Lorenzo Cafarchio

 

 

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