Roma, 31 lug – Primo Carnera fu fascista, e questo è indubbio. Non dovrebbe essere un’informazione primaria in questa sede, a prescindere dalle idiozie sulla demonizzazione perenne del regime. Perché il discrimine è un altro. Carnera era di Sequals, piccola cittadina in provincia di Pordenone, e proprio lì qualcuno ha avuto la “terribile” idea di dedicargli uno stadio. E qualcun altro ha alzato gli scudi dell’idiozia. Se il leggendario pugile era fascista non c’è trippa per gatti, come si suol dire. E non conta niente neanche il fatto che, oltre ad essere un simbolo locale, sia stato anche un mito del pugilato nazionale e mondiale.
“Primo Carnera fascista, no allo stadio col suo nome”: si levano gli scudi dell’idiozia
Come è costretta a riconoscere perfino l’Ansa – che in quanto ad adeguamento ad idiozie di massa non è seconda a nessuno – Sequals deve la sua notorietà a Carnera, considerando il posto decisamente piccolo e piuttosto marginale anche nel contesto geografico del Friuli Venezia-Giulia. Quel pugile che fu il primo italiano a vincere il titolo di campione del mondo dei pessimi massimi di pugilato, insomma, un minimo valore a prova di stupido dovrebbe conservarlo. Ma a quanto pare non è così. Perché la scelta di intitolargli lo stadio della cittadina non è piaciuta agli “intelligenti”. Che hanno commentato così: “”Carnera era fascista, non possiamo intitolargli lo stadio”. I residenti di Lestans, ovvero una delle due frazioni del Comune, sono i protagonisti. Anche perché lo stadio – purtroppo – si trova sul loro territorio.
“Sospendere tutto”
I signori in questione si sono rivolti direttamente al sindaco Enrico Odorico chiedendogli di sospendere ogni procedimento burocratico. L’obiettivo è solo uno, categorico e imperativo per tutti (ci consentano gli intelligenti almeno un pizzico di ironia): non intitolare lo stadio a quel brutto fascista di Carnera. Non conta niente ciò che accadde nel1933, quando al Madison Square Garden di New York, si contro con il campione in carica Jack Sharkey mandandolo al tappeto al sesto round. Ma poi ha incontrato più volte Benito Mussolini, ha sfilato in camicia nera, non scherziamo. Troppi compromessi, e con il fascismo non si tratta. Detto da chi la sa lunga…
Stelio Fergola