Roma, 8 ott – Chissà se i fondamentalisti islamici che popolano l’Italia e l’Europa sono cittadini italiani o ambiscano a diventarlo tramite le scorciatoie proposte dalla sinistra, la quale ha raccolto 500mila firme per interrogare gli italiani sul dimezzamento degli anni necessari per ottenere cittadinanza. Abubakar Soumahoro (si scrive così? Chissenefrega) ha rilanciato proponendo di diminuire ulteriormente scendendo a quattro anni.
Altro che cittadinanza…
Massì, ma perché non trasformare in italiano chiunque poggi piede sul suolo italiano o ne varchi i confini marittimi? Le proposte sconclusionate di personaggi come il deputato di Alleanza Verdi Sinistra certificano ancor di più quanto sia necessario stringere le maglie della concessione della cittadinanza italiana e quanto sia stato atroce concederla a gente come lui, ossia a persone che la considerano carta straccia da regalare al primo che passa. Dicono serva per integrarsi più efficacemente. Nel Regno Unito, quando furoreggiava lo Stato Islamico tra Siria e Iraq, il numero di musulmani con cittadinanza britannica che si arruolavano tra le fila dell’Isis superava di gran lunga quello degli arruolati volontari nell’esercito inglese. Se uno di noi venisse trapiantato in Arabia Saudita dall’oggi al domani, in cinque anni egli diverrebbe un arabo in tutto e per tutto? È ridicolo solo ipotizzarlo, oltreché denigrante verso quegli elementi identitari che caratterizzano un popolo, una etnia. Inoltre la cittadinanza non dovrebbe servire per integrarsi, al contrario dovrebbe essere il risultato dell’avvenuta integrazione. Di quel percorso, essa ne è il tassello finale e non la base di partenza.
La sinistra vuole la sostituzione etnica
Ma fondamentalmente alla sinistra non frega niente degli stranieri e della qualità della loro vita in Italia, anzi. Se gliene fregasse qualcosa certamente eviterebbe di usare slogan utili ad attrarli verso viaggi spericolati, costosi e organizzati da associazioni criminali. In tutto questo vi è certamente un fine elettorale ossia crearsi un nuovo bacino di utenti, ma non solo. Il tic che è all’origine di queste proposte disastrose riguarda la pretesa di trasformare l’umanità o parte di essa in qualcosa di nuovo e di migliore. E questo pensiero è rivolto sia verso l’immigrato afro-islamico a cui si vorrebbe stampare sulla fronte il certificato di italianità nel minor tempo possibile e sia verso il popolo italiano che deve in qualche modo redimersi dai peccati che vengono oggigiorno attribuiti a tutto l’Occidente mediamente benestante e certamente di carnagione bianca. Proprio come Pol Pot organizzò la trasformazione del popolo cambogiano eliminandone una parte, ad esempio i letterati e tutti coloro che ne portassero dei segni distintivi come gli occhiali o anche tramite l’esproprio delle proprietà private, la sinistra oggi vuol ridisegnare l’identità del popolo italiano e per estensione di quello europeo-occidentale tramite l’importazione di masse di afro-islamici che per tasso di natalità e cultura di appartenenza sovvertiranno il nostro attuale equilibrio. Le varie questioni sulle pensioni da pagare, la pietà verso questi diseredati e amenità simili sono solo il travestimento ridicolo delle loro vere intenzioni sintetizzabili, infine, con una sola parola: sostituzione.
Lorenzo Zuppini