Trento, 13 ott – Un vero e proprio network dell’orrore, una rete di pedofili scoperta dalla polizia postale di Bolzano su una piattaforma di voip criptato. La Polizia di Stato di Trento ha arrestato 10 persone ed eseguito 47 perquisizioni. Gli agenti hanno sequestrato un’ingente quantità di materiale informatico prodotto mediante lo sfruttamento sessuale di minori. Nell’inchiesta della Procura di Trento su quella che sembra a tutti gli effetti un’organizzazione dedita allo scambio di immagini online pedopornografiche è coinvolto anche un magistrato dalla Corte d’appello di Reggio Calabria, Gaetano Maria Amato, 58 anni. Le indagini, condotte dalla polizia postale di Bolzano e coordinate dal pm trentino Davide Ognibene, sono iniziate circa un anno e mezzo fa con l’analisi del pc di un uomo di 40 anni, altoatesino.
Gli investigatori sono riusciti, grazie all’utilizzo di particolari software, a ricostruire un elevato numero di conversazioni dalle quali è emersa la morbosità degli interlocutori nei confronti di pratiche sessuali con minorenni. Il quarentenne altoatesino è risultato essere il fulcro di una rete con oltre un centinaio di contatti. L’uomo, a volte addirittura presentandosi come madre di una bambina minorenne, affermava di essere attratto sessualmente da bambini . Le indagini hanno così portato all’individuazione di 48 persone, tutte attive nella rete e le cui attività di produzione e condivisione di materiale illecito non si limitavano al Trentino Alto Adige, ma praticamente a quasi tutto il territorio italiano.
Dalle indagini della polizia è emerso inoltre che i soggetti coinvolti nel vergognoso traffico di produzione e cessione di materiale illecito avevano accordi ben stabiliti, patti di segretezza da mantenere e l’obbligo di fare uso dell’instant messaging per la condivisione delle foto proibite di minori, per rimanere anonimi e quindi tentare di restare impuniti.
Alessandro Della Guglia