Bolzano, 5 ott – La campagna elettorale per le elezioni nella provincia autonoma di Bolzano del prossimo 21 ottobre è tutta incentrata sul manifesto “choc” di CasaPound: la foto della attuale giunta altoatesina insieme a quella di alcuni immigrati clandestini, accompagnata dalla scritta bilingue “Ripulire l’Alto Adige – Sudtirol reinigen”. Tanto è bastato per alzare un polverone, con l’attuale presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, che ha subito preso posizione: “Non può esserci una campagna elettorale fatta sulle spalle dei più deboli. Cose del genere nella nostra società non possono trovare spazio”.
L’esponente della Sudtiroler Volkspartei ha dato seguito alle parole con un esposto presentato mercoledì scorso. Il procuratore capo di Bolzano, Giancarlo Bramante ha dato seguito all’iniziativa di Kompatscher, aprendo una istruttoria dove valuterà l’applicazione della legge Mancino per incitazione alla violenza e alla discriminazione razziale. “Stiamo dando seguito all’esposto del presidente della Provincia con un fascicolo per atti relativi”, ha spiegato Bramante al Corriere dell’Alto Adige. “Faremo indagini per valutare la sussistenza delle ipotesi di reato e valutare se si tratti di discriminazione e istigazione all’odio razziale o di semplice manifestazione del pensiero politico, per quanto discutibile”, ha aggiunto il magistrato. “Dobbiamo quindi valutare con attenzione la grafica del manifesto, il contesto in cui è stato elaborato e le finalità”.
In realtà CasaPound nel comunicato allegato al manifesto ha fin da subito chiarito l’assenza di ogni intento discriminatorio, con un comunicato piuttosto chiaro che la maggior parte dei media si sono ben guardati dal riportare. “Ripulire l’Alto Adige perché siamo stufi di una politica che sfrutta il business dell’immigrazione, mettendo a rischio la sicurezza delle nostre città”, ha spiegato il coordinatore regionale di CasaPound, Andrea Bonazza. “Avremmo voluto vedere lo stesso sdegno per i manifesti raffiguranti la scopa della Klotz che spazzava il tricolore italiano, oppure ogni volta che i sostenitori dell’apartheid locale separano i nostri figli fin dell’asilo, o depotenziano la storia della comunità italiana”.
“Forse ha la coda di paglia il Signor Kompatscher“, ha incalzato Bonazza, “perché si sta rendendo conto che la SVP pagherà cara l’alleanza con il centrosinistra e le politiche sull’accoglienza”. Il consigliere comunale bolzanino di CasaPound ha poi annunciato un contro esposto a quello presentato da Kompatscher, ribadendo come l’obiettivo del manifesto sia quello di una forte critica politica, non certo quello di una improbabile discriminazione razziale.
"Ripulire l'Alto Adige". Aperta inchiesta per il manifesto di CasaPound
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Davide Romano
1 commento
Onore e vicinanza ai camerati di Bolzano, città simbolo della nostra patria,ridotta in alcune zone a latrina e cloaca africano/magrebina…….negroidi impuniti, spaccio libero e altre perle buoniste hanno ridotto alcuni quartieri indegni e degradati ,
cosi come a Merano dove il comune comunistoide dava fondi all’imam islamico radicale, ricco di odio e di prole , che oltre alla casa gratuita si beccava anche due mila euro al mese di assegni familiari……….. che schifo ignobile, con gli italiani alla canna del gas e vessati dalle tasse della casta indegna………poi i sinistri si incazzano se le persone di buon senso non li votano………ipocriti comunisti buonisti del cavolo,ricchi burocrati con la pancia piena che pensano di sostituirci con la feccia africana………penosi e nauseabondi.