Roma, 9 sett – La decisione del governo Conte bis di destinare Luigi Di Maio al ministero degli Esteri ha suscitato ilarità e critiche dure da parte di molti personaggio della cultura e dello spettacolo, non da ultimi gli utenti social che lo hanno fatto diventare un meme. Sgarbi cavalca l’onda della polemica e arriva a parlare il mandarino.
Cinese per Di Maio
E’ comparso ieri sulla sua pagina Facebook un intervento del critico d’arte un po’ “criptico” per i suoi followers: era, infatti, scritto in ideogrammi cinesi. L’unica cosa leggibile era la parola “Di Maio”: intuibile che la boutade fosse dietro l’angolo.
Come molti di voi sapranno, però, Google accorre in nostro soccorso quando un nostro amico “social” scrive in una lingua straniera. E il motto di spirito di Sgarbi è presto rivelato: “Se ‘il Luigi Di Maio’ è ministro degli Esteri, io posso scrivere in cinese!”.
Ma già quando era ministro dello Sviluppo economico …
Già a giugno Sgarbi si era schierato contro Di Maio, durante una puntata di L’aria che tira, la trasmissione condotta da Myrta Merlino su La7. Il critico d’arte ha letteralmente sommerso l’allora ministro dello Sviluppo economico di improperi: “E’ un ignorante, che torni a scuola! Un cretino messo lì come ministro dello Sviluppo economico del c***o“.
“Di Maio, il ministro non eletto”
E quando si è finalmente concretizzato il governo Pd – M5S che Sgarbi vede (comprensibilmente) come una sciagura nazionale, il critico d’arte commentò: “Sgomenta e atterrisce la situazione italiana, totalmente fuori del controllo della ragione, e nella quale non si capisce se sia più enorme il delirio smisurato di Grillo che, in un post sconclusionato, si rappresenta come Dio e rivendica la soluzione taumaturgica della crisi” scrive lo storico dell’arte. “Quello di Trump che elogia Conte, partendo da posizione sui migranti identica a quella di Salvini; quello Di Maio, uomo senza merito e senza qualità, non eletto ma nominato da Grillo, che rivendica per sé il ministero della difesa. Difesi da Di Maio!”
Ilaria Paoletti