Roma, 10 ott – Dopo l’attacco palestinese ad Israele, Tel Aviv nella notte attacca sul confine a Gaza, e lo fa in modo massiccio, con raid a pioggia, iniziando a pianificare anche l’operazione di terra.
“Animali umani, stop a cibo e acqua”
Ieri il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant aveva espresso parole durissime: “Niente elettricità, niente cibo, niente benzina, niente acqua. Tutto chiuso. Combattiamo contro degli animali umani e agiamo di conseguenza”. Ora Israele, dopo aver bombardato il territorio palestinese nella notte, pianifica un’invasione di terra. E lo fa in grande, visto che sono stati richiamati circa 300mila riservisti. Dall’Occidente è il solito copione: il vertice tra Biden, Meloni, Macron, Scholz e Sunak ha ribadito il “fermo sostegno a Israele e condanna di Hamas”, sebbene si riconoscano “le legittime aspirazioni del popolo palestinese” lo Stato ebraico verrà sempre sostenuto “nei suoi sforzi per difendersi”. Da qui l’annuncio di aiuti militari a Tel Aviv.
Hamas: “Pronti a una guerra lunga, Israele è una tigre di carta”
Sui prigionieri tenuti da Hamas si gioca una parte della partita. Almeno, questo sostiene l’organizzazione, dal momento che la minaccia è di “giustiziare un ostaggio per ogni bombardamento israeliano su abitazioni civili a Gaza senza preavviso”. Alla battaglia si uniranno, aggiunge, anche alleati come l’Iran e gli Hezbollah libanesi “se Gaza sarà sottoposta ad una guerra di annientamento”. Barakeh inoltre sostiene di essere rimasto stupido dalla poca resistenza israeliana all’attacco palestinese:”Siamo rimasti sorpresi da questo grande crollo. Stavamo progettando di ottenere qualche risultato e di prendere prigionieri per scambiarli. Questo esercito è una tigre di carta”.
Alberto Celletti