Torino, 24 ott – L’università italiana è colma di corsi inutili, alcuni negli ultimi anni sono stati aboliti, altri ancora più bislacchi sono stati inseriti all’interno di facoltà già di per sé abbastanza fumose e incapaci di fornire reali sbocchi lavorativi. Un novero di corsi utili soltanto ad assegnare cattedre e sogni di gloria agli studenti che poi si ritrovano disoccupati non appena concluso il percorso universitario. A Torino però siamo vicini alla svolta definitiva, un nuovo mirabolante corso che garantirà un radioso futuro ai nostri giovani: la Storia dell’omosessualità.
Ebbene si, per la prima volta in un ateneo italiano sbarca un insegnamento volto a ricostruire le vicende che hanno visto protagonisti i gay nei decenni passati. Il corso, si legge sul sito del Dams, “ne ricostruisce le trasformazioni in età contemporanea (dalla fine del XVIII secolo al tempo presente) tra Europa e Stati Uniti, restituendo esperienze, narrazioni e rappresentazioni collocate in diversi contesti sociali. Inoltre, si concentra sulla produzione culturale legata ai movimenti di liberazione omosessuale e più in generale all’attivismo LGBT+ e queer. Infine, offre un percorso di approfondimento specifico sul rapporto tra media e omosessualità in età contemporanea”.
Si tratta di un corso, facoltativo, proposto dal dipartimento di Studi umanistici attraverso appunto il Dams e sarà tenuto dalla docente a contratto Maya De Leo. Il corso inizierà ad aprile 2018 e proseguirà fino a giugno, per un totale di 18 lezioni. Giovedì prossimo verrà presentato durante una conferenza stampa dal rettore Gianmaria Ajani.
Alessandro Della Guglia