Bologna, 22 feb — In Italia lo ius soli non c’è, ma a Bologna se ne fregano: così l’amministrazione di centrosinistra del capoluogo emiliano guidata dal sindaco Matteo Lepore ha depositato un ordine del giorno per conferire simbolicamente la cittadinanza ai bambini e ai ragazzi nati in Italia da genitori stranieri, regolarmente soggiornanti o nati all’estero, ma che hanno completato almeno un ciclo scolastico o di formazione italiano.
Lo ius soli non esiste in Italia, a Bologna se lo inventano con la cittadinanza onoraria
Un riconoscimento simbolico ma dai forti risvolti politici e ideologici che farà da ennesimo apripista per la divisiva (e inutile) battaglia sullo ius soli. Emerge chiaramente dalle parole di Lepore: «Mi auguro seguano molte altre città e che lo stesso faccia il Parlamento italiano. E’ urgente oggi più che mai», spiega. «Il nostro Paese riconosce determinati diritti agli stranieri solo quando ne ha bisogno. Ecco perché vogliamo dare un segnale al governo nazionale, che speriamo si muova o in questa o nella prossima legislatura!.
I bambini stranieri godono già dei diritti fondamentali
Va ricordato che allo stato attuale a nessun figlio di stranieri è precluso l’accesso ad alcuni servizi fondamentali, come, ad esempio, il diritto all’assistenza sanitaria o all’istruzione.
Quanto alla possibilità per lo straniero di ottenere la cittadinanza italiana, poi, la legge 91/1992 già la ammette, stabilendo due diverse ipotesi in favore a) dello straniero nato in Italia ed ivi ininterrottamente residente fino alla maggiore età, e b) dello straniero legalmente residente in Italia da almeno dieci anni (quattro anni se si tratta di un cittadino di uno Stato UE). Il grave equivoco di fondo dello ius soli sta nel ritenere che la cittadinanza sia semplicemente un diritto, svincolato da qualsiasi fondamento di carattere culturale o politico, e soprattutto, dai doveri che l’appartenenza a una comunità nazionale impone.
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Ma i numeri parlano chiaro: attualmente a Bologna sono circa 11mila gli stranieri under 18, il 21% della popolazione in quella fascia d’età. Uno su cinque. Un bacino mica da ridere di futuri elettori per il centrosinistra.
L’obiettivo dell’amministrazione è istituire una cerimonia speciale il 20 novembre di ogni anno, già Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, per indire una grande «festa della cittadinanza». Previsti anche altri eventi per coloro che acquisiranno effettivamente la cittadinanza italiana, in cui il sindaco consegnerà a ciascuno una copia dello Statuto comunale e un «kit di Cittadinanza»: le ipotesi sono 17 marzo, Giornata Nazionale della Costituzione e dell’Inno e della Bandiera, 21 maggio, Giornata internazionale della diversità culturale, 12 giugno, Giornata mondiale contro il lavoro minorile, 2 ottobre, Giornata internazionale della non violenza.
La reazione di Lega e FdI
Dura la risposta del centrodestra cittadino, con la Lega che nei giorni scorsi ha espresso la più totale contrarietà alla proposta con un flash mob a Palazzo D’Accursio, e Fratelli d’Italia che sabato ha organizzato una raccolta firme per dire no allo ius soli. Si tratta di «una forzatura ideologica e intempestiva», punta il dito il deputato Luca Squeri «La riforma della normativa sulla cittadinanza spetta al Parlamento, dove i numeri per lo ius soli non ci sono». Per il parlamentare «con l’emergenza pandemica da superare, il Pnrr da concretizzare e il caro bollette da fronteggiare, non è davvero il momento di aggiungere altri temi, divisivi, sul tavolo».
Cristina Gauri
3 comments
Bologna è sempre stato il laboratorio PD dove collaudare porcate
anche incostituzionali
https://massimosconvolto.wordpress.com/2013/05/21/prove-darrosto/
prima di “esportarle” a livello nazionale.
[…] Leggi la notizia su Il Primato Nazionale […]
Tragico opportunismo che comporterà alla lunga pretese sempre maggiori non soddisfabili e quindi guai per tutti. Non ci vuole un genio a capirlo.