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Coronavirus, allarme anche per i più giovani. Tanti in rianimazione, “Troppe interazioni sociali”

by Aldo Milesi
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giovani coronavirus

Roma, 14 mar – Il coronavirus nella sua forma più virulenta inizia a colpire anche i più giovani. La cattiva notizia arriva dalle terapie intensive del Nord Italia, dove i reparti più gremiti di infetti iniziano a spuntare diversi casi di persone sotto i 50 anni in insufficienza respiratoria. Lo conferma Luca Lorini, direttore dell’Unità di Anestesia e rianimazione 2 dell’ospedale Papa Giovanni di Bergamo: “Il tipo di paziente sta cambiando, è un po’ più giovane, ha dai 40 ai 45 anni. Stanno arrivando persone che si sono ammalate sei o sette giorni fa e si sono curate a casa, ma le condizioni sono poi diventate critiche”.

Il Corriere della Sera riferisce che al Papa Giovanni su 80 posti in rianimazione 30 sono occupati da under 60, per i quali sempre più spesso il decorso non risulta benigno. Stessa solfa per l’ospedale San Paolo di Milano: su 42 letti, 7 sono occupati da under 50, uno dei quali ha poco più di 18 anni. Al San Matteo di Pavia (24 posti) sono ricoverati il paziente 1, 38enne, e una ragazza di 30.

Silvio Brusaferro, dell’Istituto Superiore di Sanità, avverte sulla possibilità che altri giovani nei prossimi giorni possano finire in rianimazione: “È verosimile aspettarci casi in questo weekend in parte come effetto dei comportamenti assunti lo scorso fine settimana. L’incubazione è tra 4 e 7 giorni: abbiamo visto folle assembrate al mare o in stazioni sciistiche o in mega aperitivi, luoghi dove probabilmente il virus ha circolato. Una parte di quelle persone nei prossimi giorni probabilmente mostrerà una sintomatologia”. Un panorama che potrebbe riguardare per lo più il Centro Sud, dove il rischio è stato percepito in ritardo rispetto alle regioni settentrionali, e dove la fuga in massa dalle grandi città del Nord potrebbe avere determinato un consistente travaso di infetti.

La vita sociale dei giovani, a cui molti sembrano non voler rinunciare nemmeno in piena epidemia, potrebbe fare da detonare a un’ondata di nuovi casi. Lo ha annunciato anche il professor Pierluigi Lopalco, epidemiologo dell’Università di Pisa ha poi : “Ora il virus si è diffuso, circola molto di più in tutto il Paese e sono proprio le persone più giovani, con tanti contatti sociali, a rischiare di più il contagio se non si attengono alla regola del distanziamento sociale, cosa che, nonostante gli appelli non è successa se non negli ultimissimi giorni”.

Aldo Milesi

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1 commento

Jos 14 Marzo 2020 - 4:42

..virus-terrorismo ……”giovani” di 40/50anni…….foto di ragazzette/i…….

http://247.libero.it/rfocus/41349331/1/coronavirus-iss-in-italia-finora-i-decessi-per-causa-del-covid-19-sono-solo-2/

….la cura risolutiva che non fa comodo….

https://www.ilgiornale.it/news/cronache/coronavirus-farmaco-speranza-ottimi-risultati-24-ore-1839009.html

ma tutti attendono un antivirus che viene da Israele ( dimenticando che un antivirus serve solo se assunto prima della manifestazione del virus..)

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