Bergamo, 3 mar – I dati parlano chiaro: la provincia di Bergamo, con 243 contagi da coronavirus, è il secondo focolaio lombardo dopo quello di Lodi. Un dato che non riguarda tanto Bergamo città, che conta poco più di una decina di casi, ma la provincia, in particolar modo due località ai piedi della Val Seriana: Alzano Lombardo e Nembro, poco più di 24mila abitanti in tutto.
Persino il sindaco di Nembro è risultato positivo al tampone sierologico: «Cari concittadini, non preoccupatevi per me. Sto bene e sono attivo», aveva scritto nei giorni scorsi. Da casa sua il sindaco riesce comunque a seguire passo passo quel che avviene nel suo comune: «A Nembro la situazione è certamente complessa e fino a quando la curva dei contagi non comincerà ad abbassarsi non potremo stare tranquilli. Dobbiamo avere fiducia nelle autorità sanitarie, convinti che i provvedimenti presi siano corretti, e sperare che nel giro di qualche giorno, un’altra settimana al massimo, inizino a dare i loro effetti». Nella confinante Alzano Lombardo, invece, tra coloro che hanno contratto il virus figura persino il primario della struttura ospedaliera.
Fatto sta che dopo undici giorni di virus, le strutture sanitarie orobiche iniziano a denunciare uno stato di sofferenza. Al Papa Giovanni XXIII di Bergamo gli specializzandi vengono sottoposti a «turni di 13-14 ore, con dodici giorni di fila di lavoro» e con un afflusso di pazienti «che non si placa: ogni sera ne arrivano sempre di più solo che non sappiamo più dove metterli». Il reparto di terapia intensiva conta infatti 80 posti «ma sono tutti pieni, sebbene non tutti occupati da pazienti con coronavirus».
«Molti dei ricoverati che ospitiamo sono in attesa dell’esito del tampone per cui, se si rivelasse negativo, potremmo mandarli a casa e liberare altri posti letto». La Regione Lombardia nei giorni scorsi è corsa ai ripari evacuando completamente l’ospedale di Seriate, all’imbocco della Val Seriana: figurerà quindi tra i tre ospedali pubblici – congiuntamente a quello di Lodi e a quello di Cremona – che nelle prossime ore sarà preposto esclusivamente alla cura dei pazienti positivi al Covid19. «Questi tre presidi ospedalieri trasformeranno i propri reparti di Medicina in Pneumologie e si fanno carico di pazienti meno complessi», ha spiegato l’assessore al Welfare Giulio Gallera.
Cristina Gauri
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Dall’Italia, e precisamente proprio da Bergamo, abbiamo esportati sette casi di coronavirus in Cina.
[…] affrontando una situazione decisamente complicata. Con la provincia di Bergamo che ad oggi è il secondo focolaio lombardo dopo quello di Lodi. “Siamo sotto pressione, questa malattia è un fatto imprevisto che ci ha […]
[…] affrontando una situazione decisamente complicata. Con la provincia di Bergamo che ad oggi è il secondo focolaio lombardo dopo quello di Lodi. “Siamo sotto pressione, questa malattia è un fatto imprevisto che ci ha […]