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Cospito “graziato” dai giudici: niente ergastolo per l’attentato di Fossano

by Michele Iozzino
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Cospito

Roma, 27 giu – Alfredo Cospito evita l’ergastolo. La Corte d’assise d’appello di Torino ha infatto condannato l’anarchio a 23 anni di carcere per l’attentato di alla scuola allievi carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo.

L’attentato di Fossano e la riqualifica della pena

I fatti risalgono al 2006, quando due pacchi bomba, realizzati con una pentola a pressione e un tubo di metallo con dentro 800 grammi di polvere pirica, vennero fatti esplodere a mezz’ora di distanza l’uno dall’altra davanti alla scuola allievi carabanieri di Fossano. In quell’occasione insieme a Cospito venne condannata Anna Beniamino, allora sua compagna, rispettivamente a 20 e 16 anni di reclusione per strage. Nel maggio dello scorso anno l’accusa ha chiesto alla Corte di cassazione di riconoscere il reato non più semplicemente come strage, ma come strage politica. Fattispecie di reato per cui è previsto l’ergastolo anche qualora non vi siano state vittime. Una volta accolta da parte della Corte di cassazione la richiesta di riqualificazione della pena, la palla è passata alla Corte d’assise d’appello di Torino con il compito di riquantificare la pena. In questa fase il procuratore generale aveva chiesto per Cospito la condanna all’ergastolo con 12 mesi di isolamento diurno e per la Beniamino 27 anni e un mese di carcere.

Niente ergastolo per Cospito

La sentenza era molto attesa anche per l’importanza mediatica che ha assunto lo stesso Cospito per il suo lungo sciopero della fame contro il 41 bis. La Corte ha però respinto le richiesta della procura generale, riconoscendo le attenuanti per lieve entità del fatto in quanto l’attentato non ha provocato morti. Pertanto la Corte ha condannato Cospito a 23 anni di reclusione e la Beniamino a 17 anni e 9 mesi. Prima del verdetto quest’ultimo ha chiesto di poter rendere dichiarazioni spontanee e ha messo in dubbio le proprie responsabilità nell’attentato: “Non c’è nessuna prova che noi abbiamo piazzato gli ordigni a Fossano. Questo è un processo alle idee. Gli anarchici non fanno stragi indiscriminate, perché gli anarchici non sono lo Stato”.

Michele Iozzino

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