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Torture, omicidio e droga, 25 pusher marocchini in manette: spacciavano nei boschi del Nord Italia

by Cristina Gauri
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varese spaccio marocchini

Roma, 27 giu — Venticinque membri di una violenta banda di spaccio, tutti cittadini marocchini tranne uno, sono finiti in manette stamattina a seguito di un maxi blitz antidroga condotto dalla polizia di Varese. Sono accusati di rapina, detenzione di armi, tentata estorsione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, nonché della tortura e l’uccisione di un ventiquattrenne. Lo riporta VareseNews.

Banda di pusher marocchini in manette 

Il cadavere del giovane, un connazionale degli arrestati, era stato trovato abbandonato — seminudo e recante visibili segni di tortura — nella piazzola di sosta di una strada statale. Il macabro ritrovamento ha fatto scattare le indagini che hanno condotto alla banda di pusher magrebini, gli stessi che lo avrebbero seviziato e ucciso per vendicare un tradimento subito. Il capo dell’organizzazione sarebbe fuggito in Spagna la notte successiva alla scoperta del corpo, a bordo dell’auto della compagna, lasciando la gestione degli affari al fratello e alcuni fidati sodali.

Pistole e machete

Il raggio di azione degli spacciatori marocchini — quasi tutti irregolari e senza fissa dimora — si allargava tra i territori boscosi di Lombardia e del Piemonte: gli arresti sono stati eseguiti nelle province di Milano, Lodi, Pavia e Cremona, Novara e Piacenza. Parte dei destinatari dei provvedimenti di cattura è risultata irreperibile. Delle 25 misure cautelari, 24 sono in carcere e una ai domiciliari.

Occultate nei boschi sono state rinvenute anche parecchie armi: machete, fucili e pistole, che i pusher erano soliti mostrare sui social e che venivano utilizzavate per rappresaglie e scontri con le bande rivali per la conquista dei territori di spaccio. Un episodio risale a fine luglio 2022, accaduto in un locale della provincia di Milano, dove uno dei pusher aveva esploso colpi d’arma da fuoco in seguito a una rissa. Un altro, è avvenuto a metà settembre dello stesso anno in provincia di Varese. Dei 25 arrestati, la maggior parte è gravata da precedenti per spaccio. Il capo è stato denunciato 3 volte per sequestro di persona e lesioni commesse ai danni dei «colleghi» per questioni di rivalità.

Cristina Gauri

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1 commento

Germano 27 Giugno 2023 - 6:57

Colpa del governo. Tutto questo esiste perché il governo lo permette, poliziotti corrotti, politici corrotti, drogati tutti, tutti dipendenti della droga questa è la realtà.

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