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Lega il figlio al guinzaglio e lo prende a bastonate, albanese in manette

by Cristina Gauri
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Caserta, 30 mar – Sono scattate le manette per l’immigrato albanese che, dopo aver frustato la moglie con una cinghia, ha legato il figlio all’auto con un guinzaglio e lo ha percosso con un tubo da giardino. Teatro dell’agghiacciante vicenda è Caserta, da anni luogo di residenza della disastrata famiglia.

Il padre albanese lega il figlio al guinzaglio e picchia la moglie 

E da anni lo straniero infliggeva ai suoi famigliari ogni tipo di tortura fisica e psicologica: un girone infernale di botte, minacce e vessazioni nel quale ora, si spera, madre e figlio non faranno più ritorno. Violenze culminate l’altro ieri quando, dopo l’ennesima litigata, l’albanese ha legato il figlio all’auto con un guinzaglio per poi picchiarlo con la canna dell’acqua. Poi è passato alla moglie, che ha massacrato a cinghiate. La misura era colma: il ragazzo, un sedicenne, è scappato verso la Questura di Caserta per denunciare gli orrori che lui e la madre erano costretti a subire. Lo riporta Ansa.

Racconto dell’orrore

Così gli uomini della Squadra mobile di Caserta hanno arrestato X.R., 54enne cittadino albanese, eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Santa Maria Capua Vetere. Il figlio, in stato di choc e con un trauma cranico non commotivo dovuto alle botte, ha raccontato tra le lacrime l’accaduto. Ora sull’albanese pendono le accuse di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate, nei confronti della coniuge e del figlio minorenne.

La madre conferma tutto

Oltre all’episodio del guinzaglio il minore ha riferito di aver subito continue vessazioni da parte del padre albanese. La madre ha confermato in ogni dettaglio il racconto del 16enne, integrando la sua versione con altri dettagli delle violenze subite personalmente. Presa a cinghiate, pugni, schiaffi, strattonata per i capelli e gettata sul pavimento. Terminate le deposizioni Procura di Santa Maria Capua Vetere, diretta dal procuratore Maria Antonietta Troncone, ha chiesto e ottenuto dall’ufficio gip del Tribunale sammaritano la misura cautelare in carcere. Il provvedimento è stato eseguito nella mattinata di sabato. Il 54enne albanese si trova ora dietro le sbarre del carcere di Santa Maria Capua Vetere.

Cristina Gauri

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1 commento

Fabio Crociato 30 Marzo 2021 - 12:33

Sarebbe interessante sapere i motivi addotti per tali trattamenti.

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