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Gratta e vinci: la storia della tradizione e curiosità che non conosci

by La Redazione
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Gratta e vinci

C’è qualcosa di affascinante, quasi magico, nel gesto semplice di grattare via una patina argentata con la speranza di cambiare la propria vita in un attimo. I Gratta e Vinci fanno parte dell’immaginario collettivo da decenni, ma la loro storia affonda le radici ben più lontano di quanto si creda. Tutto inizia negli Stati Uniti negli anni ’70, quando fu sviluppato il primo biglietto a gratta, frutto della collaborazione tra un informatico, John Koza, e un esperto di marketing, Daniel Bower. Fu una vera rivoluzione: un modo innovativo e immediato di offrire vincite istantanee, senza l’attesa dell’estrazione classica. La fortuna si poteva “toccare” con mano.

L’Italia accolse questo nuovo tipo di gioco nel 1994, sotto l’egida dell’allora Lottomatica e con l’autorizzazione dello Stato. Il successo fu esplosivo. In pochi anni, i Gratta e Vinci si trasformarono in un’abitudine popolare, un rito quotidiano per milioni di italiani. Dai bar ai tabaccai, diventò normale vedere qualcuno fermarsi qualche secondo, grattare con una moneta e sperare. Oggi esistono decine di versioni diverse, dai biglietti da 1 euro fino a quelli da 20 euro, ciascuno con meccanismi e premi differenti. Uno dei più famosi “gratta gratta”? Il Miliardario, che quest’anno compie 20 anni.

Oltreconfine e oltre le probabilità: Gratta e Vinci nel mondo e le statistiche

Potrà sorprendere, ma i Gratta e Vinci non sono un’esclusiva italiana. In realtà, sono diffusi in quasi tutti i Paesi dove esistono lotterie regolamentate: dagli Stati Uniti al Regno Unito, dalla Francia al Giappone, fino ad arrivare ad alcune nazioni africane e asiatiche in forte crescita. Ognuno ha le sue regole, i suoi formati e le sue abitudini, ma l’attrazione per la possibilità di vincere subito è universale.

Naturalmente, come ogni gioco d’azzardo, i Gratta e Vinci sono regolati da statistiche precise. In Italia, ad esempio, le probabilità di vincita variano da gioco a gioco, ma raramente superano 1 su 3 per premi minori. Le probabilità di vincere i premi milionari sono molto più basse, spesso inferiori a 1 su 5 milioni. Eppure, questo non ha mai fermato i giocatori. Perché, in fondo, non si tratta solo di logica. C’è qualcosa di emotivo, quasi rituale nel comprare un biglietto, grattare e sperare. In un mondo sempre più digitale, i Gratta e Vinci conservano quel tocco fisico e umano che li rende così speciali.

Tra guadagni, vincite e leggende nere: i numeri (veri) dei Gratta e Vinci

Nel cuore del sistema Gratta e Vinci c’è un meccanismo economico poderoso, che muove miliardi di euro ogni anno. Solo in Italia, nel 2023, la raccolta da Gratta e Vinci ha superato i 10 miliardi di euro. Di questa cifra, una parte consistente torna sotto forma di vincite, circa il 65%, secondo i dati ufficiali dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Di questo 65% c’è da dire che l’1,56% non viene ritirato, per un motivo o per l’altro. Ma il resto? Finisce in gran parte nelle casse dello Stato.

Infatti, i Gratta e Vinci sono una delle fonti principali di entrate fiscali da giochi pubblici. Lo Stato italiano incassa oltre 1,5 miliardi di euro all’anno solo da questo settore. Soldi che, almeno in teoria, vanno a finanziare servizi pubblici, sanità, istruzione e infrastrutture. Eppure, non manca chi solleva dubbi etici sull’impatto sociale del gioco d’azzardo.

Non sono mancate neppure le accuse di truffa, alimentate da notizie sensazionalistiche o da casi di malfunzionamenti isolati. Tuttavia, i Gratta e Vinci ufficiali, quelli distribuiti da concessionari autorizzati, sono sottoposti a rigidi controlli di trasparenza e sicurezza. È importante, però, ricordare che esistono falsi biglietti in circolazione, venduti online o da rivenditori non autorizzati. In questi casi sì, si può parlare di truffa.

Alla fine, i Gratta e Vinci rappresentano molto più di un semplice passatempo. Sono uno specchio della nostra voglia di sognare, della speranza di cambiare vita da un giorno all’altro, senza preavviso. Ma sono anche uno strumento economico potente, che richiede consapevolezza, moderazione e conoscenza. Grattare un biglietto può essere un momento di leggerezza e sogno, ma solo se lo si fa con responsabilità. Perché il vero premio, forse, è proprio riuscire a giocare senza perdere la testa né il controllo.

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