Roma, 22 feb — Festa finita per due immigrati di origine albanese accusati di avere svaligiato una quarantina di appartamenti in tutta la Toscana, accumulando refurtiva per un valore complessivo di 20mila euro: a incastrare questi professionisti dei furti con scasso è stato un controllo di routine. Ora i due stranieri dovranno rispondere dei reati di ricettazione e porto abusivo di oggetti atti ad offendere.

Due albanesi accusati di avere commesso 40 furti

I due agivano principalmente in provincia di Siena e Firenze secondo una prassi consolidata: dopo aver selezionato le abitazioni da razziare, controllavano per giorni le abitudini dei proprietari prima di agire indisturbati, sicuri della loro assenza. Una volta messo a punto il furto, si allontanavano velocemente in automobile. E proprio l’abitudine di tenere a bordo dell’automobile i «ferri del mestiere» utilizzati per introdursi nelle case da svaligiare si è rivelata fatale nel corso di un controllo eseguito dai carabinieri di Poggibonsi (Siena).

E’ stato l’atteggiamento estremamente nervoso tenuto dai due al posto di blocco, unito ai precedenti per furto di uno dei due, a fare insospettire i militari, che hanno dunque deciso di ispezionare l’automobile, rilevando la presenza di due borsoni contenenti numerosi strumenti per bricolage e materiale atto allo scasso. Strumenti di cui i due albanesi non sono riusciti a giustificare la presenza in maniera esaustiva.

La refurtiva

Si è reso dunque necessario il trasferimento in caserma per gli accertamenti, e da lì nell’appartamento dei sospettati, dove i carabinieri hanno rilevato la presenza di «giocattoli, pentolame, costose bottiglie di vino, indumenti di valore, trapani, avvitatori, decespugliatori, attrezzatura per il bricolage, bigiotteria ed orologi», come riporta il Giornale. Ammonta a 15 il numero di persone che hanno riconosciuto i propri beni razziati, ma il numero potrebbe essere destinato a salire fino a 40. Furti commessi nei mesi fra la fine del 2022 e l’inizio di quest’anno. 

Ti è piaciuto l’articolo?
Ogni riga che scriviamo è frutto dell’impegno e della passione di una testata che non ha né padrini né padroni.
Il Primato Nazionale è infatti una voce libera e indipendente. Ma libertà e indipendenza hanno un costo.
Aiutaci a proseguire il nostro lavoro attraverso un abbonamento o una donazione.

 

La tua mail per essere sempre aggiornato

Articolo precedenteIl governo impedisca agli americani di Kkr di comprare Tim
Articolo successivoNapoli, lezione di calcio a Francoforte: ora agli azzurri nulla è precluso
Classe 1977, nata nella città dei Mille e cresciuta ai piedi della Val Brembana, dell’identità orobica ha preso il meglio e il peggio. Ex musicista elettronica, ha passato metà della sua vita a fare cazzate negli ambienti malsani delle sottoculture, vera scuola di vita da cui è uscita con la consapevolezza che guarire dall’egemonia culturale della sinistra, soprattutto in ambito giovanile, è un dovere morale, e non cessa mai di ricordarlo quando scrive. Ha fatto uscire due dischi cacofonici e prima di diventare giornalista pubblicista è stata social media manager in tempi assai «pionieri» per un noto quotidiano sabaudo. Scrive di tutto quello che la fa arrabbiare, compresi i tic e le idiozie della sua stessa area politica.

1 commento

Commenta