Imperia, 4 dic – Ha dato fuoco al materasso, alle coperte e al cuscino del letto di ospedale in cui era stato ricoverato ed è fuggito mentre le fiamme cominciavano ad avvolgere la stanza. Protagonista dell’assurda vicenda Guten Altay, ex musicista 80enne di nazionalità turca. Originario di Oskyenderum, ma residente a Castel Vittorio, nell’alta val Nervia, stava osservando un periodo di degenza all’ospedale Saint Charles di Bordighera (provincia di Imperia).
Il raptus
La scorsa notte, un raptus di follia – in altro modo è difficile spiegare il gesto – ha portato l’anziano immigrato ad appiccare il fuoco al suo letto, scatenando il panico tra i degenti che riposavano nelle corsie del reparto. L’intervento tempestivo dei mezzi di soccorso ha evitato il peggio e contenuto le fiamme all’interno della stanza, una singola situata al secondo piano della struttura ospedaliera. L’anziano Guten è stato ritrovato alcuni istanti dopo dal personale medico-sanitario e dai pompieri, mentre gironzolava all’esterno dell’ospedale come se niente fosse. La sua posizione è al vaglio degli inquirenti, che dovranno stabilire se il turco sia capace di intendere e di volere.
Arsenale da guerra
Altay, in realtà, è un volto noto alle forze dell’ordine. Nel 2015 i carabinieri lo avevano arrestato per tentato omicidio e detenzione di armi, dopo avergli sequestrato un vero e proprio arsenale casalingo. I fatti risalgono al 29 ottobre 2015, a Pigna, nell’entroterra ligure: lo straniero sparò un colpo di fucile contro il rivale trentaquattrenne, al termine di una lite. Fu solo per un miracolo che la sua vittima si salvò: il marsupio che indossava deviò il colpo esploso. Ne seguì una denuncia e una perquisizione, contestualmente alla quale i carabinieri scoprirono un piccolo deposito di armi da guerra in dotazione a reparti speciali. Deteneva senza permesso, infatti, dieci fucili, altrettante pistole e oltre duemila munizioni. Un vecchietto tutt’altro che tranquillo.
Cristina Gauri