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Italgas, Italia pronta ad aprire nuove rotte energetiche in Grecia

by Andrea Grieco
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Italgas

Roma, 14 feb – Dopo poco più di un anno e mezzo dall’ingresso in Grecia da parte di Italgas, l’azienda italiana continua negli investimenti per il futuro. Nel settembre 2022 la società specializzata nel campo della distribuzione di gas, fondata a Torino nel lontano 1837, aveva acquisito la greca Depa Infrastructure, iniziando di fatto un proficuo percorso di crescita nel territorio. Ora, la controllata del gruppo Italgas cambia ufficialmente nome in Enaon, segnando così un ulteriore balzo in avanti per gli investimenti e la crescita futura della società.

Gli investimenti di Italgas in Grecia

Il lavoro di Italgas ha compreso in questo periodo la realizzazione di più di 800 chilometri di nuove condutture, portando il servizio in aree precedentemente interdette dal percorso del gas naturale. Questo sforzo ha fatto si che 25 nuove città completassero il processo di metanizzazione. Inoltre, nel solo 2023 sono stati posati 600 chilometri di reti ‘native digitali’ (+25,5% rispetto il 2022 e +78% rispetto il 2021) con oltre 23mila nuove connessioni alla rete tra utenze residenziali, commerciali e industriali. “Abbiamo un piano che prevede 900 milioni di investimenti al 2029 e lo avevano fatto lo scorso anno, conoscendo ancora poco la situazione greca e lo rivedremo. Credo che questo numero sarà rivisto a rialzo” ha infatti detto l’amministratore delegato di Italgas Paolo Gallo.

Italia perno energetico del Mediterraneo

Il gruppo Italgas è gestita per il 26,05% dalla CDP Reti SpA, una società pubblica italiana del gruppo Cassa Depositi e Prestiti che sostiene lo sviluppo delle infrastrutture strategiche italiane nel settore del gas e dell’energia elettrica. Questa tendenza rappresenta in pieno le parole del ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Fratin, il quale aveva così esortato durante il Forum delle energie rinnovabili di questa estate: “Dobbiamo sviluppare rotte esistenti e aprirne di nuove, perché l’Italia sia il perno di un nuovo assetto del gas mediterraneo”.

Andrea Grieco

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