Roma, 11 nov ā Un manichino raffigurante Giorgia Meloni ĆØ stato appeso a testa in giù a Bologna, durante una manifestazione dei centri sociali.
La manifestazione dei centri sociali di Bologna
Il corteo era partito da piazza Verdi e aveva attraversato la zona U fino ad arrivare in pieno centro. Ad organizzarlo ci hanno pensato diverse sigle dell’estrema sinistra bolognese: Cua, Laboratorio Cybilla e Split (Spazio per liberare il tempo). Obbiettivo della protesta ĆØ stato il governo Meloni, a partire dal recente decreto sui rave: Ā«A pochi giorni da un decreto āanti-raveā ci troviamo nuovamente ad invadere le strade di Bologna. Ć facile attaccare mediaticamente la movida, la socialitĆ per privarci della nostra libertĆ di creare antagonismo. questo abuso nei confronti della dissidenza travestito da decreto ĆØ in realtĆ lāennesima norma securitaria agita da un governo fascista che ci vuole obbedienti, silenziose e, di fatto, oppresseĀ».
Ā«Tra sgomberi, cariche allāuniversitĆ e attacchi alle politiche sociali questo governo mira allāappiattimento delle nostre esistenze, delle nostre libertĆ e dei nostri desideriĀ», questa l’idea degli organizzatori sul nuovo governo, che aggiungono: Ā«A poco più di un mese dalla formazione del nuovo governo, con a testa Giorgia Meloni, assistiamo a un attacco infimo e vergognoso alle poche briciole che fino ad ora i governi passati hanno dedicato al welfareĀ». Sul piatto anche la questione aborto: Ā«Ci viene detto che il diritto allāaborto non verrĆ toccato, ci viene detto che verranno erogati sussidi economici per assicurare il ādiritto ad essere madreā ma contemporaneamente viene attaccato e ridimensionato il reddito di cittadinanza, ci viene detto che i diritti civili sono giĆ abbastanza, ma in maniera celata subiamo continui attacchi allāaborto, alla libertĆ di scelta e di autodeterminazioneĀ».
L’attacco a Giorgia Meloni
Arrivati sotto le Due Torri, gli attivisti dei collettivi hanno appeso a testa un giù un manichino vestito da abiti militari e raffigurante il presidente Giorgia Meloni. Un’ennesima prova di odio politico che ricalca quanto successo qualche tempo fa a Roma, quando ad essere impiccati furono i manichini di Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana. Un gesto che desta ancora più preoccupazione anche alla luce delle parole degli organizzatori che giĆ hanno messo nel mirino la probabile presenza della Meloni nel capoluogo felsineo per l’inaugurazione del Tecnopolo e affermato che Ā«non sarĆ mai la benvenuta a Bologna e da nessun’altra parteĀ».
Imbrattato Sapori&Dintorni
A fare le spese degli eccessi dei manifestanti non ĆØ stata solo Giorgia Meloni. Durante il tragitto ĆØ stato imbrattato e vandalizzato con idranti di vernice colorata, o Ā«sanzionatoĀ» per usare la neolingua dei centri sociali, il locale di via indipendenza di Sapori&Dintorni. Gli attivisti hanno giustificato l’azioni come una critica al commercio di lusso e all’inflazione: Ā«Noi lo definiamo un supermercato di lusso, loro, i potenti, lo definiscono un supermercato di āeccellenzaā. In un periodo storico in cui lāinflazione sui beni alimentari ĆØ cresciuta del dieci percento in pochi mesi, in cui sempre più persone faticano a recuperare del cibo per sostentarsi, condanniamo ancora più aspramente questi presidi di eccellenza accessibili solo a ristrette e ben specifiche classi socialiĀ».
Michele Iozzino
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