Roma, 20 set – Provoca sempre più fastidio l’Ungheria di Orban ai burocrati di Bruxelles, i quali prenderanno adesso seri provvedimenti contro Budapest che ha l’unico difetto di essere un cliente scomodo all’interno delle logiche tanto care a Ue e Nato. In seguito all’ultima sparata del Parlamento europeo, per il quale il paese magiaro “non può più essere considerato una democrazia”, la Commissione europea ha proposto al Consiglio Affari generali Ue di tagliare 7,5 miliardi di euro (pari al 65%) dai fondi di coesione sui 22 miliardi complessivi a causa della “sistematica violazione dei principi dello Stato di diritto”. “Difendiamo i valori dello Stato di diritto e proteggiamo il bilancio comune europeo. Le autorità ungheresi sono chiamate a rispondere con misure correttive concrete“, ha spiegato il commissario all’Economia, Paolo Gentiloni. 

Ungheria chiamata a “interventi correttivi”

La proposta della Commissione, accettata all’unanimità da tutti i membri, è una misura che se venisse applicata creerebbe un nuovo precedente mai visto. Gli Stati membri hanno ora un mese di tempo per decidere se applicarla o meno, e chiedono all’Ungheria un intervento correttivo nelle proprie dinamiche politiche interne: un vero e proprio ricatto. È da tempo che l’Ue e l’Ungheria sono in un terreno di scontro su diverse posizioni: oltre che sula guerra in Ucraina, che vede Orban esprimersi negativamente sulle sanzioni alla Russia e sulla strategia europea, il paese era stato anche deferito dalla Corte di giustizia dell’Ue in seguito all’approvazione di una legge sulla protezione dell’infanzia, definita omofoba, che impediva la sessualizzazione precoce e la manipolazione ideologica verso i minori.

Il ricatto democratico

Il copione è chiaro, chiunque non si pieghi ai dettami del globalismo progressista, chiunque creda nella sacralità dei propri confini e che l’identità di un popolo e di una nazione esista e sia fondamentale deve essere ostacolato il più possibile, ricattato in quanto non allineato ai paradigmi ideologici dell’occidente liberaldemocratico a trazione americana.

Andrea Grieco

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