Roma, 24 feb – L’autore e paroliere Giulio Rapetti Mogol è stato nominato consigliere per la cultura popolare dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.

La nomina da parte del ministero della Cultura

È quasi impossibile parlare di Mogol senza citare il suo sodalizio artistico con Lucio Battisti, due giganti della canzone italiana che ci hanno consegnato in eredità capolavori come I giardini di marzo, Il mio canto libero, o ancora La collina dei ciliegi. Una nomina che ha il valore di un riconoscimento simbolico, non a caso l’incarico sarà a titolo gratuito. In una nota, il ministro Sangiuliano ha accolto con entusiasmo la nomina di Mogol: “È un onore avere in squadra un personaggio del valore e del rilievo artistico di Giulio Mogol. Sono sicuro che ci darà un contributo importante in termini di idee e progetti”.

Il commento di Mogol

Anche il diretto interessato ha commentato la nomina, spiegando come questa non sia una questione di appartenenze politiche: “Non ho cambiato idea rispetto a quello che è il mio interesse verso la politica: non credo ai partiti ma alle persone, alle persone che dimostrano di essere fattive”. Ma alla domanda su Giorgia Meloni risponde così: “Ne penso bene, è una persona, una donna, volitiva e competente, studiosa e con la grinta giusta per portare avanti il compito che si è data”. Mogol ha anche fatto sapere quali sono i suoi progetti per il nuovo ruolo: “La mia idea è che dalla cultura popolare dipende l’accrescimento anche culturale delle persone: se la cultura popolare è evoluta, la gente che impara a memoria i testi delle canzoni, ha la possibilità di nutrirsi di concetti più elevati”. Precisando come “la cosa principale non è inseguire la massa, rincorrere le visualizzazioni sui social, ma cercare la competenza, valutare il bello”. Interrogato, invece, sulla recente edizione del Festival di Sanremo ha risposto lapidario: “Non l’ho visto, però da quel che ho sentito non mi è sembrato ci fosse grande qualità. È stato un Festival che ha giocato più sull’attrattiva dello spettacolo in sé”.

Michele Iozzino

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2 Commenti

  1. …e noi ancora, ancor più su
    planando sopra boschi di braccia tese
    un sorriso che non ha
    né più un volto, né più un’età…

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