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Gran parte del suo patrimonio in beneficenza? Perché l’annuncio di Bezos puzza di bluff

by Alessandro Della Guglia
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Roma, 14 nov – Jeff Bezos sarebbe pronto a donare in beneficenza la gran parte del suo enorme patrimonio, pari a circa 124 miliardi di dollari. L’annuncio, effettuato dallo stesso fondatore di Amazon, è rimbalzato sui media internazionali. Il volto del controverso magnate è così apparso, almeno per qualche ora, quasi angelico. Uno degli uomini più ricchi del mondo sta per compiere un grande gesto, privandosi della sua straordinaria ricchezza. Una breve storia dal sapore francescano, se non fosse che quelle di Bezos al momento restano soltanto parole. Ma c’è di più, o per meglio dire concretamente c’è ancora meno. Vediamo perché.

Bezos dona gran parte del suo patrimonio in beneficenza? Un annuncio che puzza di bluff

L’annuncio di Bezos è arrivato in occasione della consegna di un premio, da lui stesso istituito: il Bezos Courage and Civility Award, assegnato alla regina del country Dolly Parton. Interpellato da una giornalista della Cnn, il paperone dei paperoni ha confessato – insieme alla compagna Lauren Sanchéz – che sta “costruendo il modo per poter donare questo denaro”. Esattamente quanti miliardari? Bezos non lo ha specificato, è rimasto sul vago, dicendo soltanto che la cifra sarà devoluta alla “lotta al cambiamento climatico”, ovvero a sostegno di “coloro che possono unire l’umanità in questo momento di profonde divisioni politiche e sociali”.

E cosa vuol dire? Quando, in che modo e a quali associazioni o personalità arriveranno questi soldi? Mistero, perché non solo il patron di Amazon non lo ha detto, ha pure aggiunto di avere difficoltà nella donazione (ancora semplicemente ventilata). “La cosa difficile è capire come farlo, sto riscontrando che la filantropia non è facile”, ha precisato Bezos. Ma certo, difficilissima, quasi impossibile. Una faticaccia selezionare associazioni di volontariato, enti solidaristici o attività lodevoli di essere sostenute economicamente. Meglio restare sul vago e limitarsi a citare “la lotta al cambiamento climatico”.

Alessandro Della Guglia

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