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Con la legge di stabilità un miliardo alle banche

by Giuseppe Maneggio
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Saccomanni_Letta_RisateR439_thumb400x275Roma, 18 ott – Si parlava da giorni di un possibile regalo alle banche italiane da parte del governo Letta, grazie alla legge di stabilità. E così è stato. Stando difatti ad un articolo del Fatto Quotidiano che fa riferimento a uno studio di Mediobanca Securities, secondo cui le banche potranno godere di “anticipazione delle detrazioni fiscali su Ires e Irap, che ridurrà il loro carico fiscale di oltre un miliardo di euro solo nel prossimo biennio e solo per i primi nove istituti”.

“Il testo, approvato dal Consiglio dei ministri martedì scorso, prevede infatti che le svalutazioni e le perdite sui crediti saranno deducibili nell’esercizio in cui sono state imputate a bilancio e nei quattro anni successivi e non più in 18 anni come è stato finora. L’impatto potenziale della Legge di Stabilità sull’utile netto delle banche per quanto riguarda il 2015, stando alle stime della Banca Imi (gruppo Intesa), sarà quindi dell’11 per cento”.

Tornando allo studio di Mediobanca Securities, saranno nello specifico la Popolare dell’Emilia Romagna e il Credito Valtellinese (quindi due coopertive) le banche che beneficeranno maggiormente del provvedimento contenuto nelle Legge di Stabilità, con un aumento potenziale fino al 20% degli utili attesi nel 2014. Per Unicredit si calcola invece un miglioramento del 5% dei profitti, per Intesa Sanpaolo del 6% e per il Credem del 3 per cento.

“I vantaggi per le banche legati alla Legge di Stabilità sono confermati anche dagli analisti di Mediobanca Securities, che stimano un aumento medio dell’utile per azione pari al 7% nel 2014, prevedendo che nel 2015 l’impatto si ridurrà a +5% per effetto di un calo delle perdite sui crediti. Gli istituti che beneficeranno di più del provvedimento, secondo lo studio di Piazzetta Cuccia, saranno Bper e Creval, con un aumento potenziale fino al 20% degli utili attesi nel 2014, una percentuale che scende al 6% per Intesa Sanpaolo”.

Quanto riportato dal Fatto Quotidiano conferma un trend che oramai va avanti da molti, troppi anni. Garantire che le banche che prendono i soldi per riaprire il credito poi lo riaprano davvero non è una vessazione. E’ il minimo che un governo serio possa e debba fare. Invece tutto continua con elargizioni e aiuti che la politica fa a chi invece non sorregge e non si adopera per far ripartire l’economia: con una stretta creditizia ai danni di imprese e lavoratori che sta assumendo vieppiù contorni grotteschi proprio per la drammaticità non solo dei dati numerici che periodicamente ci vengono riportati, ma anche e soprattutto per il dramma sociale ed umano che numerosi nostri connazionali sono costretti a vivere in piena solitudine. Abbandonati da uno stato che fa da scendiletto dei banchieri.

Giuseppe Maneggio

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